I contatori
elettronici della luce e del gas sono stati imposti in tutte le case italiane
al suono della grancassa: arriva la tele-lettura dei consumi, il cliente potrà
sapere in tempo reale quanto spende e potrà dire addio ai consumi stimati, agli
addetti delle compagnie che passano ogni tanto da casa per controllare a
posteriori i numeri reali, ma soprattutto
potrà dire addio agli anticipi e ai conguagli.
E invece, secondo quanto denunciano adesso l’Autorità dell’energia
e le associazioni di consumatori, dopo anni di promesse il bilancio non è
sempre lusinghiero: in troppi casi le compagnie continuano a non compilare le
bollette con la lettura in tempo reale dei consumi, in troppi casi si continua
a usare il vecchio metodo della stima e del conguaglio, e quando questo vien
fatto è a danno del cliente.
Mauro Zanini (FEDERCONSUMATORI) afferma che delle segnalazioni al programma «Energia:
diritti a viva voce» di Federconsumatori il 46% riguarda letture erronee dei
contatori: proteste per consumi presunti, conguagli, rettifiche e simili. Un
esempio molto grave è quando un cliente cambia fornitore (tecnicamente VOLTURA
del contatore) ma la vecchia compagnia non gira i dati necessari alla nuova (a
volte accampando la scusa dei rispettivi sistemi informatici che non
comunicano) e manco a dirlo questo viene fatto sempre a danno dell’utente.
Aggiunge Zanini che «questo succede nel 20% dei cambi di contratto», e non è
certo una bella maniera per incoraggiare il libero mercato dell’energia. L’Autorità
di settore si è mossa per imporre alle 230 aziende venditrici di elettricità in
Italia e alle 300 del gas di aderire a un Sistema Informativo Integrato che
dovrà omologare i flussi di informazione fra tutti i soggetti; il sistema sarà
gestito dall’Acquirente Unico secondo regole stabilite dall’Authority.
La mancata comunicazione dei dati quando il cliente vuol cambiare
fornitore crea problemi solo all’inizio del nuovo rapporto; ma la mancata
telelettura può fare danno mese dopo mese, o addirittura anno dopo anno, se i
consumi stimati eccedono di molto quelli reali, e quindi al cliente vengono
imposti anticipi eccessivi; oppure quando l’utente scopre, al contrario, che il
fisso mensile da lui pagato per lungo tempo era inadeguato al tipo di contratto
scelto, e tutto in una volta gli arriva un enorme conguaglio da saldare.
fonte: La Stampa ; http://www.finanzainchiaro.it/