LA NORMA EUROPEA
Le energie
rinnovabili in Europa dovrebbero essere promosse con gli stessi criteri in
tutta l'Ue. Questo il succo del rapporto adottato oggi dalla Commissione
industria del Parlamento europeo, con 49 voti a favore, 7 contrari e
un'astensione.
Nell'Ue ''oggi abbiamo 170 diversi schemi di promozione nazionali per le rinnovabili - spiega Herbert Reul, eurodeputato tedesco del Ppe e relatore del documento - che sono diventate una tecnologia su larga scala''. Tante differenze nei diversi Stati membri ''sono inutilmente costose e distorsive del mercato unico'' spiega Reul, considerando anche il fatto che si tratta di tecnologie che sicuramente ''continueranno ad aumentare'' la propria fetta di mercato.
LA DETRAZIONE FISCALE
La commissione dell'Europarlamento ha proposto di definire target vincolanti post 2020 sulla quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nell'Ue, per questo ha chiesto all'esecutivo europeo di valutare costi e benefici di un obiettivo per il 2030. Allo stesso tempo pero' gli eurodeputati hanno rifiutato l'ipotesi di obiettivi obbligatori del 40% o 45%. ''Sono felice che la Commissione energia abbia assunto un approccio ragionevole - afferma il relatore del Ppe - perche' arrivare fino al 45% avrebbe significato il raddoppio di questa quota nel giro di dieci anni, che non ha assolutamente senso''.
Nell'Ue ''oggi abbiamo 170 diversi schemi di promozione nazionali per le rinnovabili - spiega Herbert Reul, eurodeputato tedesco del Ppe e relatore del documento - che sono diventate una tecnologia su larga scala''. Tante differenze nei diversi Stati membri ''sono inutilmente costose e distorsive del mercato unico'' spiega Reul, considerando anche il fatto che si tratta di tecnologie che sicuramente ''continueranno ad aumentare'' la propria fetta di mercato.
LA DETRAZIONE FISCALE
La commissione dell'Europarlamento ha proposto di definire target vincolanti post 2020 sulla quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nell'Ue, per questo ha chiesto all'esecutivo europeo di valutare costi e benefici di un obiettivo per il 2030. Allo stesso tempo pero' gli eurodeputati hanno rifiutato l'ipotesi di obiettivi obbligatori del 40% o 45%. ''Sono felice che la Commissione energia abbia assunto un approccio ragionevole - afferma il relatore del Ppe - perche' arrivare fino al 45% avrebbe significato il raddoppio di questa quota nel giro di dieci anni, che non ha assolutamente senso''.
Sì alla richiesta di detrazione fiscale al 50% in caso di istallazione di fotovoltaico domestico nei
lavori di retrofit edilizio. Lo torna a ricordare Confindustria Anie in una
nota stampa in cui riporta l’espressione dell’Agenzia delle Entrate in
merito alla corretta interpretazione dell’articolo 16 bis del DPR 917 del 1986. Nello specifico lo scorso ottobre l’associazione aveva
presentato all’Agenzia la propria interpretazione dell’istanza di consulenza
giuridica, in cui si chiedeva che la detrazione Irpef applicabile ai lavori di
ristrutturazione per gli impianti elettrici di riscaldamento e idraulici, il
famoso bonus del 50%, potesse essere estesa anche alle spese sostenute per
l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di
energia elettrica fino a 20 kW nominale (le
dimensioni più tipicamente presenti presso gli edifici residenziali).
L’assenso espresso in questo senso dall’Agenzia dell’Entrate
segue la linea interpretativa adottata già lo scorso dicembre, avendo incluso
le “opere
finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, con particolare
riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti
rinnovabili di energia”, anche tra gli interventi agevolabili al
36%. Per poter beneficiare della detrazione del 50%,
è necessario che l’impianto fotovoltaico sia installato essenzialmente per far
fronte ai bisogni energetici dell’abitazione (e quindi per usi domestici, di
alimentazione degli apparecchi elettrici, di illuminazione) e, ovviamente, non
può essere cumulata con gli incentivi concessi dal V Conto Energia.
“La risposta va incontro alle aspettative del
settore – ha dichiarato Maria Antonietta Portaluri, direttore generale
di ANIE. “Peraltro il contribuente che intende
beneficiare della detrazione non dovrà produrre particolare documentazione che
attesti il risparmio energetico, in quanto, anche in base alle indicazioni del
MISE, la realizzazione dell’impianto a fonte rinnovabile comporta in sé un
miglioramento della prestazione energetica dell’edificio e quindi non è
necessario produrre alcuna certificazione, con notevoli effetti quindi di
semplificazione e riduzione di oneri”.
La crisi da sovrapproduzione del fotovoltaico ha fatto fa un'altra
vittima illustre. Oggi il gigante cinese Suntech ha dato avvio
alla procedura fallimentare dopo che lunedì aveva dovuto dovuto annunciare il
default di proprie obbligazioni in scadenza venerdì per 541 milioni di dollari.
"Le banche creditrici di Suntech hanno
presentato congiuntamente al Tribunale di Intermediazione di Wuxi la richiesta
di bancarotta per la riorganizzazione della società", ha reso
noto stamattina l'agenzia di Stato "Xinhua".
Il fallimento di quello che fino all'anno scorso
era uno dei primi produttori di celle e moduli fotovoltaici del mondo pone
adesso più di un interrogativo, considerato oltre tutto che ieri sera, a poche
ore dall'annuncio del default obbligazionario, Suntech ha nominato alla
presidenza Weiping Zhou, sinora presidente di Guolian Futures, una filiale del
gruppo pubblico Wuxi Guolian Development. La nomina di Zhou lascerebbe pensare
a una prossima nazionalizzazione di Suntech, nell'ambito di
una strategia del Governo cinese per il rilancio dell'industria nazionale del
fotovoltaico.
Ufficio Stampa S&Q
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