1 Cos’è un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico è un impianto che consente la produzione di energia
elettrica attraverso l’energia solare, sfruttando le proprietà di materiali sensibili
alla luce solare (ad esempio il silicio, un elemento molto usato in tutti i dispositivi
elettronici).
2 Come funziona un impianto fotovoltaico?
L’elemento base dell’impianto è la cella fotovoltaica. I pannelli sono costituiti
da un insieme di celle fotovoltaiche, le quali trasformano la luce del sole che incide
su di essa in corrente elettrica. La corrente elettrica raccolta dal circuito elettrico
stampato su di esse viene indirizzata nei cavi elettrici del pannello.
3 Da cosa è costituito un impianto?
Un impianto fotovoltaico è costituito da moduli e da altri apparecchi elettronici
come il cosiddetto “inverter”. I moduli contengono le celle fotovoltaiche che
trasformano l’energia solare in energia elettrica mentre gli inverter permettono
la conversione dell’energia elettrica.
4 Cos’è un modulo monocristallino?
Il modulo monocristallino si ottiene da un cristallo perfetto di Silicio in cui gli atomi
sono disposti tutti nella stessa direzione (come avviene ad esempio nel diamante
nel caso degli atomi di Carbonio). Ne consegue un colore uniforme.
5 Cos’è un modulo policristallino?
Il modulo policristallino si ottiene mediante la fusione di varie pietre di silicio
fino a costituire un blocco a forma di parallelepipedo in cui gli atomi di silicio sono
disposti in modo vario. Successivamente viene tagliato in lamine sottile
che costituiscono le celle fotovoltaiche. Nei moduli policristallino la disposizione
casuale degli atomi di silicio determina un colore cangiante.
6 Cos’è un modulo a film sottile?
Il modulo a film sottile (thin film) è un modulo che si realizza “spruzzando” atomi
di materiale semiconduttore (tipo il silicio) su un supporto rigido o flessibile
(che può essere di plastica, lamiera o vetro).
7 A cosa serve l’inverter?
L’inverter è un’apparecchiatura elettronica che modifica la forma d’onda
della corrente che viene prodotta dai pannelli fotovoltaici, che è di tipo continuo,
in forma d’onda utilizzabile nelle nostre case, che è di tipo alternato.
8 Quanto dura un impianto?
La durata di un impianto è di 25 anni.
9 Quanto spazio occorre per un impianto?
Mediamente per realizzare 1 kW di impianto fotovoltaico occorrono almeno 8 mq.
10 Dove può essere installato un impianto fotovoltaico?
I moduli fotovoltaici possono essere collocati sul tetto, sulla facciata dell’edificio
o a terra. La fattibilità tecnica viene verificata dal progettista/installatore
in sede di sopralluogo.
Gli elementi da valutare per l’istallazione sono:
• disponibilità dello spazio necessario per l’installazione
• corretta esposizione e inclinazione della superficie dei moduli;
• assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento.
Mediamente le condizioni ottimali per l’Italia sono: esposizione a Sud
e inclinazione di 30-35° gradi.
lunedì 31 gennaio 2011
mercoledì 26 gennaio 2011
A fine 2010 possibile 7mila MW potenza installata
A fine 2010, la potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in esercizio, che a oggi hanno fatto domanda di ammissione agli incentivi al Gse, e' pari a 2.800 MW su oltre 140.000 impianti.
Considerando, inoltre, le domande relative all'anno scorso che continueranno ad arrivare al Gse entro fine febbraio, si stima che la potenza complessiva a fine 2010 potrebbe aver raggiunto il valore di 3.000 MW su 150.000 impianti. Nel solo anno 2010, quindi, la nuova potenza fotovoltaica installata sarebbe pari a 1.850 MW, con un incremento del 160% rispetto alla potenza entrata in esercizio nell'anno precedente (711 MW).
Sono inoltre pervenute al Gse comunicazioni per circa 55.000 ulteriori impianti per una potenza di 4.000 MW, in aggiunta agli impianti in esercizio sopra citati, a seguito della legge 129/2010 che prevede di riconoscere le tariffe 2010 agli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio entro giugno 2011 purche' abbiano comunicato la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2010. La potenza complessiva degli impianti installati, se pure non ancora tutti collegati alla rete elettrica, potrebbe quindi essere pari, a fine 2010, a 7.000 MW su 200.000 impianti contro i 1.142 MW di fine 2009. Inoltre, nel corso del 2011 potrebbe essere gia' raggiunto il target di 8.000 MW che il Piano di Azione Nazionale sulle fonti rinnovabili ha previsto per l'anno 2020 per gli impianti fotovoltaici.
Sistemi&Qualità
Considerando, inoltre, le domande relative all'anno scorso che continueranno ad arrivare al Gse entro fine febbraio, si stima che la potenza complessiva a fine 2010 potrebbe aver raggiunto il valore di 3.000 MW su 150.000 impianti. Nel solo anno 2010, quindi, la nuova potenza fotovoltaica installata sarebbe pari a 1.850 MW, con un incremento del 160% rispetto alla potenza entrata in esercizio nell'anno precedente (711 MW).
Sono inoltre pervenute al Gse comunicazioni per circa 55.000 ulteriori impianti per una potenza di 4.000 MW, in aggiunta agli impianti in esercizio sopra citati, a seguito della legge 129/2010 che prevede di riconoscere le tariffe 2010 agli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio entro giugno 2011 purche' abbiano comunicato la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2010. La potenza complessiva degli impianti installati, se pure non ancora tutti collegati alla rete elettrica, potrebbe quindi essere pari, a fine 2010, a 7.000 MW su 200.000 impianti contro i 1.142 MW di fine 2009. Inoltre, nel corso del 2011 potrebbe essere gia' raggiunto il target di 8.000 MW che il Piano di Azione Nazionale sulle fonti rinnovabili ha previsto per l'anno 2020 per gli impianti fotovoltaici.
Sistemi&Qualità
I pannelli solari...che funzionano di Notte
Una straordinaria scoperta potrebbe cambiare il mondo del fotovoltaico.
Steven Novack, dell’Idaho National Laboratory del dipartimento americano dell’Energia, ha sviluppato un nuovo concetto di pannelli solari destinato a creare una vera rivoluzione nel settore. E soprattutto superare il grande limite dei pannelli solari: senza sole, quindi di notte, non producono energia, con le evidenti limitazioni che ciò comporta.
Novack parte da una constatazione di fatto: circa la metà dell’energia disponibile dello spettro solare arriva sulla Terra nella banda degli infrarossi.
E parte di questa viene riemessa sottoforma di calore dal terreno durante la notte. Se la notte è nuvolosa, in parte gli infrarossi vengono riflessi verso il suolo. Ecco perché nei deserti, dove la copertura nuvolosa è assente, di notte la temperatura si abbassa notevolmente e fa freddo: il calore attraversa l’atmosfera e si disperde nello spazio come radiazione
MICROANTENNE - Realizzando un sistema di microantenne della lunghezza d’onda degli infrarossi, test di laboratorio hanno verificato la possibilità di raccogliere l’84% dei fotoni riemessi dal terreno. Un sistema operativo reale utilizzabile su larga scala potrebbe arrivare al 46%. È comunque un’efficienza di gran lunga maggiore di quella dei migliori pannelli fotovoltaici attuali, le cui celle al silicio non oltrepassano il 20% nelle migliori condizioni. Le microantenne, invece, sono in grado di assorbire infrarossi in un ampio ventaglio angolare.
DIODI E MULTISTRATO - A differenza delle celle fotovoltaiche, che assorbono fotoni per liberare elettroni e generare energia, le microantenne funzionano in altro modo. Entrano in risonanza con la lunghezza d’onda degli Ir generando una corrente alternata, ma a una frequenza troppo alta per essere utilizzata. La corrente alternata (Ac) deve quindi essere trasformata in corrente continua (Dc), ma qui sorge un problema. I diodi semiconduttori al silicio che convertono la Ac in Dc non funzionano alle alte frequenze generate, spiega Aimin Song, ingegnere nanoelettronico dell’Università di Manchester. Inoltre quando vengono rimpiccioliti alle dimensioni delle microantenne, i diodi diventano meno conduttivi. Ma Song e, indipendentemente, Garret Moddel dell’Università del Colorado a Boulder, stanno risolvendo questo decisivo inconveniente con la creazione di un diodo di nuova concezione capace di utilizzare alte frequenze ottiche.
Una volta superato il problema dei diodi, l’ideale sarebbe realizzare un pannello multistrato capace di funzionare a differenti frequenze. Capace quindi di assorbire sia la luce solare diurna, sia gli infrarossi emessi di notte dal terreno e anche quelli rispediti a terra dalle nuvole. Quindi un pannello che funzioni sia di giorno che di notte. In pratica la quadratura del cerchio.
NANOTUBULI – Un grosso impulso a questa tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia solare, può arrivare dai nanotubuli in carbonio, messi a punto da Michael Strano, Han Jae-hee e Geraldine Paulus del Mit di Boston. Il gruppo, su Nature Materials dello scorso 12 settembre, ha reso noto di aver trovato il modo di realizzare le microantenne di Novack utilizzando i nanotubuli in carbonio. Strano e colleghi hanno realizzato una sorta di fibra lunga mille nanometri e spessa 400 nanometri composta da circa 30 milioni di nanotubuli. I costi dei nanotubuli al carbonio negli ultimi anni si sono dimezzati più volte e, secondo Strano, nel prossimo futuro scenderanno ad alcuni centesimi di dollaro alla libbra (poco meno di mezzo chilo). I nanotubuli finora realizzati hanno un’efficienza dell’87% nel rapporto tra energia prodotta rispetto a quella assorbita, ma il gruppo di ricerca sta lavorando a una versione avanzata con un’efficienza del 99 per cento.
I nanotubuli si stanno dimostrando molto promettenti e vengono studiati anche al Centro di nanoscienze dell’Università di Copenaghen. In particolare Peter Krogstrup dell’Istituto Niels Bohr, in collaborazione con altri ricercatori finanziati dalla società SunFlake, si sta concentrando sulla purezza delle nanofibre, in cui la struttura elettronica è perfettamente uniforme in tutto il materiale. Un aspetto importante, in quanto più il nanotubulo è puro, maggiore è l’efficienza. In Danimarca però la ricerca, apparsa sul numero di novembre 2010 di Nano Letters, si concentra su nanofibre diverse, non di carbonio ma di gallio e arsenico.
RICERCA E VOLONTÀ DI INVESTIMENTI - Circa 2 miliardi di persone non hanno accesso all’energia elettrica, quasi tutte in Paesi del Terzo mondo. Le rinnovabili, e in particolare il solare, potrebbero soddisfare il fabbisogno di almeno la metà delle popolazioni senza corrente elettrica, secondo le stime dello studio Bernoni ed Efrem realizzato per la seconda edizione di Good Energy Award. Lo sviluppo della nuova generazione del fotovoltaico notturno sembra destinato proprio a chiudere questo gap,investire risorse nella ricerca in questa direzione POTREBBE REALMENTE CAMBIARE IL MONDO!
Sistemi&Qualità Spa
I pannelli che funzionano di notte Sfruttano gli infrarossi rilasciati dal terreno nelle ore notturne. Efficienza superiore al fotovoltaico tradizionale
Novack parte da una constatazione di fatto: circa la metà dell’energia disponibile dello spettro solare arriva sulla Terra nella banda degli infrarossi.
E parte di questa viene riemessa sottoforma di calore dal terreno durante la notte. Se la notte è nuvolosa, in parte gli infrarossi vengono riflessi verso il suolo. Ecco perché nei deserti, dove la copertura nuvolosa è assente, di notte la temperatura si abbassa notevolmente e fa freddo: il calore attraversa l’atmosfera e si disperde nello spazio come radiazione
MICROANTENNE - Realizzando un sistema di microantenne della lunghezza d’onda degli infrarossi, test di laboratorio hanno verificato la possibilità di raccogliere l’84% dei fotoni riemessi dal terreno. Un sistema operativo reale utilizzabile su larga scala potrebbe arrivare al 46%. È comunque un’efficienza di gran lunga maggiore di quella dei migliori pannelli fotovoltaici attuali, le cui celle al silicio non oltrepassano il 20% nelle migliori condizioni. Le microantenne, invece, sono in grado di assorbire infrarossi in un ampio ventaglio angolare.
DIODI E MULTISTRATO - A differenza delle celle fotovoltaiche, che assorbono fotoni per liberare elettroni e generare energia, le microantenne funzionano in altro modo. Entrano in risonanza con la lunghezza d’onda degli Ir generando una corrente alternata, ma a una frequenza troppo alta per essere utilizzata. La corrente alternata (Ac) deve quindi essere trasformata in corrente continua (Dc), ma qui sorge un problema. I diodi semiconduttori al silicio che convertono la Ac in Dc non funzionano alle alte frequenze generate, spiega Aimin Song, ingegnere nanoelettronico dell’Università di Manchester. Inoltre quando vengono rimpiccioliti alle dimensioni delle microantenne, i diodi diventano meno conduttivi. Ma Song e, indipendentemente, Garret Moddel dell’Università del Colorado a Boulder, stanno risolvendo questo decisivo inconveniente con la creazione di un diodo di nuova concezione capace di utilizzare alte frequenze ottiche.
Una volta superato il problema dei diodi, l’ideale sarebbe realizzare un pannello multistrato capace di funzionare a differenti frequenze. Capace quindi di assorbire sia la luce solare diurna, sia gli infrarossi emessi di notte dal terreno e anche quelli rispediti a terra dalle nuvole. Quindi un pannello che funzioni sia di giorno che di notte. In pratica la quadratura del cerchio.
NANOTUBULI – Un grosso impulso a questa tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia solare, può arrivare dai nanotubuli in carbonio, messi a punto da Michael Strano, Han Jae-hee e Geraldine Paulus del Mit di Boston. Il gruppo, su Nature Materials dello scorso 12 settembre, ha reso noto di aver trovato il modo di realizzare le microantenne di Novack utilizzando i nanotubuli in carbonio. Strano e colleghi hanno realizzato una sorta di fibra lunga mille nanometri e spessa 400 nanometri composta da circa 30 milioni di nanotubuli. I costi dei nanotubuli al carbonio negli ultimi anni si sono dimezzati più volte e, secondo Strano, nel prossimo futuro scenderanno ad alcuni centesimi di dollaro alla libbra (poco meno di mezzo chilo). I nanotubuli finora realizzati hanno un’efficienza dell’87% nel rapporto tra energia prodotta rispetto a quella assorbita, ma il gruppo di ricerca sta lavorando a una versione avanzata con un’efficienza del 99 per cento.
I nanotubuli si stanno dimostrando molto promettenti e vengono studiati anche al Centro di nanoscienze dell’Università di Copenaghen. In particolare Peter Krogstrup dell’Istituto Niels Bohr, in collaborazione con altri ricercatori finanziati dalla società SunFlake, si sta concentrando sulla purezza delle nanofibre, in cui la struttura elettronica è perfettamente uniforme in tutto il materiale. Un aspetto importante, in quanto più il nanotubulo è puro, maggiore è l’efficienza. In Danimarca però la ricerca, apparsa sul numero di novembre 2010 di Nano Letters, si concentra su nanofibre diverse, non di carbonio ma di gallio e arsenico.
Sistemi&Qualità Spa
lunedì 24 gennaio 2011
SISTEMI&QUALITA' PRESENTA LA GUIDA AL TERZA CONTO ENERGIA
Il Gestore dei Servizi Energetici pubblica la Guida al Terzo Conto Energia che illustra nel dettaglio come richiedere gli incentivi per gli impianti fotovoltaici secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 6 agosto 2010.
Il documento è uno strumento di consultazione completo sul quadro normativo di riferimento e sull’iter da compiere per accedere alle tariffe incentivanti e ai relativi premi.
La Guida, dunque, illustra alcuni dei principali aspetti collegati agli impianti fotovoltaici, quali:
- connessione degli impianti alla rete;
- misurazione dell’energia prodotta;
- valorizzazione dell’energia prodotti dagli impianti;
- erogazione degli incentivi.
Nelle appendici al documento sono inoltre riportate dettagliatamente le regole tecniche da seguire per soddisfare i requisiti necessari al riconoscimento degli incentivi, oltre alle informazioni di base sugli aspetti tecnici ed economici che contraddistinguono la conversione solare fotovoltaica.
Guida al Terzo Conto Energia
Regole tecniche per il riconoscimento delle tariffe incentivanti
Per maggiori informazioni:
Sistemi&Qualità Spa
venerdì 21 gennaio 2011
UN MONDO...RINNOVABILE
In un Pianeta che dipende all'80% dai combustibili fossili e in cui l'apporto delle rinnovabili non va oltre il 13% la visione di un mondo mandato avanti solo grazie a vento, acqua e sole puo' sembrare un'utopia, ma non secondo lo scenario disegnato da due ricercatori californiani: con 'appena' qualche milione di turbine eoliche, 90mila centrali solari e pochi altri ingredienti sarebbe possibile abbandonare petrolio e simili gia' dal 2030.
La lista della spesa' per un mondo con solo energia verde comprende 4 milioni di turbine eoliche da 5 megawatt, 90mila grandi centrali solari da 300 megawatt, sia del tipo fotovoltaico che a concentrazione, e 1,7 miliardi di piccoli pannelli fotovoltaici da 3 chilowatt da installare sui tetti di praticamente tutte le case del pianeta. A completare il mix energetico potrebbero contribuire anche centrali geotermiche e che sfruttano le onde, come quella appena inaugurata in India, mentre risulterebbero inutili sia l'atomo che le biomasse, che ora invece forniscono rispettivamente il 6 e il 10 per cento dell'energia mondiale, mentre insieme vento e sole fanno solo il 3%.
Secondo lo studio, le riserve di materie prime per costruire questi impianti sono sufficienti, spiegano gli autori, e questo vale sia per quelle piu' abbondanti come cemento e acciaio sia per le terre rare, recentemente divenute famose proprio perche' al centro di una guerra di forniture tra Cina e Giappone. Passare alle rinnovabili richiedera' anche una nuova rete elettrica 'intelligente' e impianti per lo stoccaggio dell' energia prodotta da vento e sole, che ha il problema di essere discontinua: ''In realta' vento e sole lavorano benissimo insieme - continuano gli esperti - normalmente una giornata con poco vento e' soleggiata, e viceversa''.
Realizzare ora una simile rivoluzione sarebbe piuttosto costoso, ma gli utori dello studio sono ottimisti per il futuro: secondo le loro proiezioni da qui a 20 anni i prezzi delle rinnovabili continueranno a scendere, rendendole sempre piu' 'appetibili' nei confronti delle fonti fossili che hanno anche un 'costo sociale', per l'ambiente e la salute, molto piu' alto.
Sistemi&Qualità
La lista della spesa' per un mondo con solo energia verde comprende 4 milioni di turbine eoliche da 5 megawatt, 90mila grandi centrali solari da 300 megawatt, sia del tipo fotovoltaico che a concentrazione, e 1,7 miliardi di piccoli pannelli fotovoltaici da 3 chilowatt da installare sui tetti di praticamente tutte le case del pianeta. A completare il mix energetico potrebbero contribuire anche centrali geotermiche e che sfruttano le onde, come quella appena inaugurata in India, mentre risulterebbero inutili sia l'atomo che le biomasse, che ora invece forniscono rispettivamente il 6 e il 10 per cento dell'energia mondiale, mentre insieme vento e sole fanno solo il 3%.
Secondo lo studio, le riserve di materie prime per costruire questi impianti sono sufficienti, spiegano gli autori, e questo vale sia per quelle piu' abbondanti come cemento e acciaio sia per le terre rare, recentemente divenute famose proprio perche' al centro di una guerra di forniture tra Cina e Giappone. Passare alle rinnovabili richiedera' anche una nuova rete elettrica 'intelligente' e impianti per lo stoccaggio dell' energia prodotta da vento e sole, che ha il problema di essere discontinua: ''In realta' vento e sole lavorano benissimo insieme - continuano gli esperti - normalmente una giornata con poco vento e' soleggiata, e viceversa''.
Realizzare ora una simile rivoluzione sarebbe piuttosto costoso, ma gli utori dello studio sono ottimisti per il futuro: secondo le loro proiezioni da qui a 20 anni i prezzi delle rinnovabili continueranno a scendere, rendendole sempre piu' 'appetibili' nei confronti delle fonti fossili che hanno anche un 'costo sociale', per l'ambiente e la salute, molto piu' alto.
Sistemi&Qualità
mercoledì 19 gennaio 2011
Sistemi&Qualità Spa sigla un accordo per il fotovoltaico in 300 comuni italiani
Da sempre sensibile al rispetto dell’ambiente e nell'ambito di una politica di sviluppo del settore delle Energie Rinnovabili, Sistemi&Qualità Spa ha acquisito una commessa per l'installazione di oltre 2000 impianti fotovoltaici.
Questo accordo permetterà all'azienda di fornire energia elettrica a 300 comuni italiani.
Per maggiori informazioni puoi visitare questo link:
Sistemi&Qualità: il fotovoltaico in 300 comuni italiani
Questo accordo permetterà all'azienda di fornire energia elettrica a 300 comuni italiani.
Per maggiori informazioni puoi visitare questo link:
Sistemi&Qualità: il fotovoltaico in 300 comuni italiani
EOLICO SI...EOLICO NO???
Nuova fiammata nella diatriba tra favorevoli e contrari alle pale eoliche in Italia.
Amici della terra, Comitato nazionale del paesaggio, Italia Nostra e Mountain Wilderness Italia hanno rinfocolato la polemica con una recente conferenza stampa congiunta in cui si sono dichiarati ''favorevoli alle rinnovabili e all' efficienza'', ma assolutamente contrari all'eolico e al 'fotovoltaico a terra', ovvero ai grandi impianti solari sui terreni una volta agricoli. Rosa Filippini, leader storica degli Amici della terra, chiede ''una moratoria di tutte le istallazioni e autorizzazioni'' per evitare ''l'assalto alla diligenza'' prima che entrino in vigore le nuove regole del settore che sono ora all'esame delle Camere.
Oreste Rutigliano, di Italia Nostra, parla di ''un massacro in pieno svolgimento'', con una lobby dell'eolico ''ancora piu' rabbiosa'' e intenta a ''succhiare incentivi all'infinito'' nonostante che nel nostro paese il funzionamento delle pale eoliche sia modesto, con una media di 'pieno regime' di appena 1550 ore l'anno. Anche Vittorio Sgarbi ci va giu' duro definendo l'eolico ''una turpe speculazione economica''.
Il responsabile energia dell'associazione LEGAMBIENTE, Edoardo Zanchini difende senza se e senza ma l'eolico come ''fonte di energia che funziona'', pur riconoscendo che ''senza dubbio in alcune parti d'Italia, soprattutto al sud, si sono fatti errori''. Per Zanchini, ''occorre un cambio di modello energetico'' e Legambiente, insieme ad altre organizzazioni, si batte per questo. ''Ci battiamo per l'eolico. Sono sette anni che su questo, come sul solare a terra, chiediamo delle regole e finalmente nel luglio 2010 sono state approvate le linee guida per l'approvazione dei progetti di impianti eolici'', sette anni di lavoro, mentre ''altri si occupavano solo di paesaggio''. Le pecche dell'eolico - sottolinea Zanchini - come i 'certificati verdi' troppo generosi o le infiltrazioni mafiose, sono colpe della politica e che la politica e' chiamata a risolvere. In quanto alla questione 'estetica' Zanchini ricorda come gli impianti eolici di una certa taglia, in Italia rappresentino solo il 3%, e quindi, sul nostro territorio si possono percorrere centinaia e centinaia di chilometri senza vedere una sola pala eolica. Discorso analogo per il fotovoltaico a terra: e' vero, occupa terreno agricolo ma, una volta smontato, ''il terreno torna agricolo, mentre non accade cosi' per la cementificazione delle nostre coste e delle nostre periferie''
Sistemi&Qualità Spa
Amici della terra, Comitato nazionale del paesaggio, Italia Nostra e Mountain Wilderness Italia hanno rinfocolato la polemica con una recente conferenza stampa congiunta in cui si sono dichiarati ''favorevoli alle rinnovabili e all' efficienza'', ma assolutamente contrari all'eolico e al 'fotovoltaico a terra', ovvero ai grandi impianti solari sui terreni una volta agricoli. Rosa Filippini, leader storica degli Amici della terra, chiede ''una moratoria di tutte le istallazioni e autorizzazioni'' per evitare ''l'assalto alla diligenza'' prima che entrino in vigore le nuove regole del settore che sono ora all'esame delle Camere.
Oreste Rutigliano, di Italia Nostra, parla di ''un massacro in pieno svolgimento'', con una lobby dell'eolico ''ancora piu' rabbiosa'' e intenta a ''succhiare incentivi all'infinito'' nonostante che nel nostro paese il funzionamento delle pale eoliche sia modesto, con una media di 'pieno regime' di appena 1550 ore l'anno. Anche Vittorio Sgarbi ci va giu' duro definendo l'eolico ''una turpe speculazione economica''.
Il responsabile energia dell'associazione LEGAMBIENTE, Edoardo Zanchini difende senza se e senza ma l'eolico come ''fonte di energia che funziona'', pur riconoscendo che ''senza dubbio in alcune parti d'Italia, soprattutto al sud, si sono fatti errori''. Per Zanchini, ''occorre un cambio di modello energetico'' e Legambiente, insieme ad altre organizzazioni, si batte per questo. ''Ci battiamo per l'eolico. Sono sette anni che su questo, come sul solare a terra, chiediamo delle regole e finalmente nel luglio 2010 sono state approvate le linee guida per l'approvazione dei progetti di impianti eolici'', sette anni di lavoro, mentre ''altri si occupavano solo di paesaggio''. Le pecche dell'eolico - sottolinea Zanchini - come i 'certificati verdi' troppo generosi o le infiltrazioni mafiose, sono colpe della politica e che la politica e' chiamata a risolvere. In quanto alla questione 'estetica' Zanchini ricorda come gli impianti eolici di una certa taglia, in Italia rappresentino solo il 3%, e quindi, sul nostro territorio si possono percorrere centinaia e centinaia di chilometri senza vedere una sola pala eolica. Discorso analogo per il fotovoltaico a terra: e' vero, occupa terreno agricolo ma, una volta smontato, ''il terreno torna agricolo, mentre non accade cosi' per la cementificazione delle nostre coste e delle nostre periferie''
Sistemi&Qualità Spa
lunedì 17 gennaio 2011
I CAMPI FOTOVOLTAICI CARATTERISTICHE E INVESTIMENTI...
Il campo fotovoltaico è un impianto di dimensioni medio-grandi, con potenza di almeno 1 MW ed estensioni non inferiori ai 2 Ettari, installato su spazi aperti e ovviamente soleggiati e pianeggianti.
Il campo fotovoltaico è formato da un insieme di moduli opportunamente collegati in serie e in parallelo. Nella fase di progettazione di un campo fotovoltaico devono essere effettuate alcune scelte che ne condizionano il funzionamento. Una scelta fondamentale è, sicuramente, quella della configurazione serie-parallelo dei moduli che compongono il parco fotovoltaico; tale scelta infatti determina le caratteristiche elettriche del parco fotovoltaico.
Un terreno che risponde alle seguenti caratteristiche può essere considerato ottimale per l’installazione di un parco fotovoltaico:
b) Investimento del cliente
c) Vendita dell’impianto
Il campo fotovoltaico è formato da un insieme di moduli opportunamente collegati in serie e in parallelo. Nella fase di progettazione di un campo fotovoltaico devono essere effettuate alcune scelte che ne condizionano il funzionamento. Una scelta fondamentale è, sicuramente, quella della configurazione serie-parallelo dei moduli che compongono il parco fotovoltaico; tale scelta infatti determina le caratteristiche elettriche del parco fotovoltaico.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Per ottenere il miglior rendimento e la massima produzione di energia da un campo fotovoltaico ci sono alcune linee guida da seguire per quanto riguarda la ricerca di siti idonei e il posizionamento dell’impianto.Un terreno che risponde alle seguenti caratteristiche può essere considerato ottimale per l’installazione di un parco fotovoltaico:
- Terreno preferibilmente in CentroSud Italia
- Esposizione a sud del campo
- Estensione pari ad almeno 2 ettari (circa 1 MWp – impianto fisso)
- Terreni pianeggianti
- Forma geometrica possibilmente regolare (es. rettangolo / quadrato)
- Assenza di vincoli ambientali/paesaggistici
- Vicinanza a cabine/linee elettriche
- Vicinanza a strade e facile accessibilità a mezzi di cantiere
- Aree il più possibile sicure
- Destinazione d’uso del campo classificato come E verde agricolo
In merito alle tipologie di investimento inerenti i campi fotovoltaici, possiamo elencarne 3:
a) Affitto superficie di installazione
Il cliente cede in servitù di utilizzo per 20 anni la superficie di installazione per il campo fotovoltaico ad una società o ad un fondo che vi installa il campo fotovoltaico. Il cliente percepisce un canone di affitto periodico L’impianto rimane di proprietà della società o del fondo, che si occupa di tutto. Per il cliente non c’è alcun rischio.
b) Investimento del cliente
Il cliente investe il proprio capitale nella realizzazione dell'impianto e successivamente usufruisce degli incentivi del conto Energia.
c) Vendita dell’impianto
Il proprietario del campo decide di vendere il campo e se ne è in possesso le relative autorizzazioni ad un fondo o ad una società acquirente che diventa a tutti gli effetti proprietaria del campo.
Per maggiori informazioni:
venerdì 14 gennaio 2011
SISTEMI&QUALITA' E LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DI PANNELLI : POLI,MONO, AMORFO E MICROAMORFO
Le celle dei moduli al silicio policristallino (detto anche multicristallino) sono costituite da un insieme di più cristalli di silicio; questa minor purezza è la causa di un rendimento inferiore, che si aggira tra l'11% e il 14% contro il 15% ottenuto utilizzando celle al silicio monocristallino.
Esse si presentano ancora aggregate tra loro (struttura policristallina) ed hanno orientamenti e forme differenti. Sono caratterizzate dal colore blu intenso cangiante.
Grazie alle nuove tecnologie produttive e agli elevati investimenti in ricerca e sviluppo, i costi di produzione si sono ulteriormente abbassati riuscendo anche a raggiungere buoni livelli di efficienza.
Le celle dei moduli al silicio monocristallino sono costituite da un singolo cristallo di silicio. Allo stato puro gli atomi di silicio sono perfettamente allineati garantendo di conseguenza la massima conducibilità. La maggiore purezza del materiale garantisce un rendimento superiore (pari anche al 15%).
Le celle fotovoltaiche si presentano di colore uniforme blu scurissimo e, solitamente, hanno forma ottagonale con uno spessore di circa 0,2 - 0,3 mm.
I moduli fotovoltaici al sicilio monocristallino sono ideali per coloro che hanno a disposizione una superficie di posa limitata.I moduli in Amorfo sono composti da uno strato sottilissimo di silicio cristallino (1 - 2 micron) applicato su una lastra di vetro attraverso deposizione catodica.
In questo caso non si parla di celle in quanto, grazie a questa tecnologia, possono essere ricoperte grandi superfici in modo continuo.
Pregi del film sottile: impatto ambientale ridotto, tempo di ritorno inferiore, ideali in condizioni di basso irraggiamento ed elevate temperature.
Il modulo nero conferisce un aspetto armonico.
Le caratteristiche di questa tipologia di pannelli sono:
Maggiore energia prodotta per Watt sia ad alte temperature che con luce diffusa, produttività superiore del 9% rispetto ai cugini cristallini questo grazie anche al fatto che soffrono molto meno l’innalzamento della temperatura, miglioramento nel loro funzionamento negli anni.
Sistemi&Qualità
giovedì 13 gennaio 2011
Elettricità: boom delle piccole centrali elettriche
In un anno il numero di piccole centrali è più che raddoppiato.
Per il 95% sono impianti fotovoltaici. Sul fronte produzione, invece, il settore idroelettrico detiene il primato, seguito dalle altre fonti alternative.In Italia l numero di piccole centrali elettriche, nell'ultimo periodo, ha superato le 74 mila unità. Di queste, oltre il 95% è da fotovoltaico, con forte aumento negli ultimi anni. Infatti, nel 2009, i piccoli e piccolissimi impianti fotovoltaici sono cresciuti del 123%, arrivando a quota 71mila rispetto ai 32mila dell'anno precedente. I dati arrivano dal Rapporto 2009 dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas sull'andamento della produzione di energia elettrica, dal quale emerge che l'utilizzo di piccoli generatori di potenza (inferiore a 10 MVA) nel periodo 2008-2009 è cresciuto, principalmente per la maggiore disponibilità da fonte idrica e, in misura minore, da impianti fotovoltaici ed eolici.In aumento anche gli impianti alimentati da biomasse, come biogas, mentre è in leggera diminuzione la produzione da piccoli impianti termoelettrici.
Sistemi&Qualità
kyoto, rinnovabili e Nucleare...
Negli ultimi decenni, mentre nel mondo si diffondeva l’allarme per possibili effetti catastrofici del riscaldamento globale, si è assistito a un fenomeno paradossale: il ruolo globale delle fonti energetiche responsabili delle emissioni di CO2 è cresciuto, mentre quello del nucleare e delle rinnovabili è sceso. Nel decennio tra il 1997 e il 2007 l'energia elettrica con carbone, olio e gas è salita dal 63,1 % al 68,2 % del totale. Al contrario il nucleare è sceso dal 17,2 al 13,8 per cento. Le energie rinnovabili (compreso l’idroelettrico) sono calate dal 20 al 18,4 % (dati EIA).
Tra le energie rinnovabili il ruolo dell’energia eolica e del solare è cresciuto ma resta ancora assai limitato: nel 2007 l’eolico contribuiva per lo 0,8 per cento alla produzione di energia elettrica mondiale, il solare per lo 0,4 per mille. Partendo da valori così bassi, anche immaginando tassi di crescita elevati, è difficile ipotizzare che il problema del riscaldamento globale possa essere risolto puntando soltanto sullo sviluppo delle energie rinnovabili.
La quota di energia elettrica di fonte nucleare (13,8% a livello mondiale) è calata negli ultimi vent’anni, perché l’incidente di Chernobyl ha causato un forte danno di immagine al settore e un drastico rallentamento nell’ordinazione di nuovi centrali. Ma negli ultimi anni si assiste a un’inversione di tendenza. All’inizio del 2010 nel mondo c’erano in costruzione 55 reattori nucleari in 15 paesi diversi e in molti altri sono in corso le procedure per ottenere le licenze.Ogni paese fonda le proprie scelte energetiche su considerazioni tecniche, economiche, geopolitiche, ma il peso del problema ambientale sta crescendo.
Sistemi&Qualità
Tra le energie rinnovabili il ruolo dell’energia eolica e del solare è cresciuto ma resta ancora assai limitato: nel 2007 l’eolico contribuiva per lo 0,8 per cento alla produzione di energia elettrica mondiale, il solare per lo 0,4 per mille. Partendo da valori così bassi, anche immaginando tassi di crescita elevati, è difficile ipotizzare che il problema del riscaldamento globale possa essere risolto puntando soltanto sullo sviluppo delle energie rinnovabili.
La quota di energia elettrica di fonte nucleare (13,8% a livello mondiale) è calata negli ultimi vent’anni, perché l’incidente di Chernobyl ha causato un forte danno di immagine al settore e un drastico rallentamento nell’ordinazione di nuovi centrali. Ma negli ultimi anni si assiste a un’inversione di tendenza. All’inizio del 2010 nel mondo c’erano in costruzione 55 reattori nucleari in 15 paesi diversi e in molti altri sono in corso le procedure per ottenere le licenze.Ogni paese fonda le proprie scelte energetiche su considerazioni tecniche, economiche, geopolitiche, ma il peso del problema ambientale sta crescendo.
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mercoledì 12 gennaio 2011
USA E RUSSIA A BRACCETTO PER IL NUCELARE
E' entrato in vigore oggi un accordo di cooperazione sul nucleare civile tra Russia e Stati Uniti, siglato tre anni fa dall'allora presidente Vladimir Putin. Lo riferiscono le agenzie russe. Il via ufficiale all'intesa e' stato sancito da un incontro a Mosca tra il vice ministro degli esteri Sergei Rabkov e l'ambasciatore Usa John Beyrle.
L'accordo permettera' alle imprese russe e americane di ''associarsi in joint-venture e di trasportare materiali nucleari''. Permettera' inoltre il trasferimento di tecnologie e attrezzature (reattori compresi) e di componenti per la ricerca nucleare e la produzione di elettricita'. Per Rabkov e Beyrel l'accordo, che e' stato firmato nel maggio 2008 e ha una durata prevista di 30 anni, fornisce ai due Paesi un quadro per sviluppare l'energia nucleare a fini pacifici e rafforzare la prevenzione della proliferazione nucleare.
Questo accordo apre una nuova importante pagina nei rapporti tra Russia e Usa nel campo dell'energia nucleare e da' un contributo al rafforzamento della politica della non proliferazione delle armi nucleari'.
Russia e Usa si sono anche impegnate a ridurre i loro arsenali nucleari.
Sistemi&Qualità
L'accordo permettera' alle imprese russe e americane di ''associarsi in joint-venture e di trasportare materiali nucleari''. Permettera' inoltre il trasferimento di tecnologie e attrezzature (reattori compresi) e di componenti per la ricerca nucleare e la produzione di elettricita'. Per Rabkov e Beyrel l'accordo, che e' stato firmato nel maggio 2008 e ha una durata prevista di 30 anni, fornisce ai due Paesi un quadro per sviluppare l'energia nucleare a fini pacifici e rafforzare la prevenzione della proliferazione nucleare.
Questo accordo apre una nuova importante pagina nei rapporti tra Russia e Usa nel campo dell'energia nucleare e da' un contributo al rafforzamento della politica della non proliferazione delle armi nucleari'.
Russia e Usa si sono anche impegnate a ridurre i loro arsenali nucleari.
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martedì 11 gennaio 2011
PRODURRE ENERGIA RISPETTANDO L'AMBIENTE: IL FOTOVOLTAICO CON SQ....
Da sempre sensibile al rispetto dell’ambiente, Sistemi&Qualità punta fortemente sulle energie rinnovabili che contribuiscono a tenere pulito il nostro pianeta.
L’azienda si pone come interlocutore per i diversi target del mercato garantendo servizi di qualità attraverso il valore delle nostre persone, l’eccellenza tecnologica e la validità delle nostre offerte.
Sistemi&Qualità fa parte da anni di una rete di collaborazioni e relazioni che le consente di partecipare alla realizzazione di progetti strutturati e di proporre innovative e soluzioni integrate in contesti tra loro saldamenti fusi come il Fotovoltaico ed il Gas.
Se sei interessato visulizza lanostra brochure sul fotovoltaico cliccando sul link qui di seguito:
Fotovoltaico Sistemi & Qualità
L’azienda si pone come interlocutore per i diversi target del mercato garantendo servizi di qualità attraverso il valore delle nostre persone, l’eccellenza tecnologica e la validità delle nostre offerte.
Sistemi&Qualità fa parte da anni di una rete di collaborazioni e relazioni che le consente di partecipare alla realizzazione di progetti strutturati e di proporre innovative e soluzioni integrate in contesti tra loro saldamenti fusi come il Fotovoltaico ed il Gas.
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VOLARE..CON L'ENERGIA DEL SOLE
Solar Impulse, l'aereo che nel 2010 ha vinto la scommessa di volare di notte grazie alla sola energia del sole, nel 2011 partira' alla sfida dei cieli europei. Il velivolo non mira a trasportare passeggeri, bensi' un messaggio:''Dimostrare che con la tecnologia pulita si possono vincere sfide che si credevano impossibili e che questo e' possibile gia' adesso''.
Sembra fragilissimo, ma puo' raggiungere una velocita' media di 70 km orari. Il nuovo velivolo, quello per il giro del mondo, integrera' tecnologie che si sono nel frattempo rese disponibili ed offrira' maggiore spazio al pilota. La nuova sfida deve ancora essere vinta ma i due ideatori di Solar Impulse non sembrano avere dubbi. ''Il volo e' una avventura recente nella storia umana'', ma improvvisamente proprio la storia ha cominciato a correre e la stessa definizione della parola ''impossibile' e' cambiata'', secondo Bertrand Piccard, ''caduto nel pentolone'' dell'avventura da piccolo, con il nonno Auguste Piccard che su una mongolfiera nel 1932 stabili' il record del mondo ed il padre Jacques che nel 1960 s'immerse invece nel punto piu' basso del mondo. Lo stesso Bertrand Piccard e' gia' entrato nei libri dei record. Nel 1999 ha effettuato il primo giro della Terra senza scali con un pallone aerostatico. Ed e' proprio da questa avventura che e' nata l'ambizione di Solar Impulse.
Il messaggio di Solar Impuse e' semplice: se un aereo puo' volare di giorno e di notte senza carburante, allora nessuno potra' dire che queste tecnologie non possono funzionare per auto, computer, il riscaldamento o l'illuminazione''.
Sistemi&Qualità
Sembra fragilissimo, ma puo' raggiungere una velocita' media di 70 km orari. Il nuovo velivolo, quello per il giro del mondo, integrera' tecnologie che si sono nel frattempo rese disponibili ed offrira' maggiore spazio al pilota. La nuova sfida deve ancora essere vinta ma i due ideatori di Solar Impulse non sembrano avere dubbi. ''Il volo e' una avventura recente nella storia umana'', ma improvvisamente proprio la storia ha cominciato a correre e la stessa definizione della parola ''impossibile' e' cambiata'', secondo Bertrand Piccard, ''caduto nel pentolone'' dell'avventura da piccolo, con il nonno Auguste Piccard che su una mongolfiera nel 1932 stabili' il record del mondo ed il padre Jacques che nel 1960 s'immerse invece nel punto piu' basso del mondo. Lo stesso Bertrand Piccard e' gia' entrato nei libri dei record. Nel 1999 ha effettuato il primo giro della Terra senza scali con un pallone aerostatico. Ed e' proprio da questa avventura che e' nata l'ambizione di Solar Impulse.
Il messaggio di Solar Impuse e' semplice: se un aereo puo' volare di giorno e di notte senza carburante, allora nessuno potra' dire che queste tecnologie non possono funzionare per auto, computer, il riscaldamento o l'illuminazione''.
Sistemi&Qualità
lunedì 10 gennaio 2011
L'AUTO SOLARE CHE BATTE TUTTI I RECORD...
Un'auto australiana con la stessa potenza di un tostapane e' ufficialmente il veicolo a energia solare piu' veloce del mondo, dopo aver registrato in una prova a cronometro 88 chilometri l'ora, superando il record precedente di quasi 10 chilometri.
La Solar Racer Sunswift IV detta anche IVy, progettata e costruita da docenti e studenti dell'universita' del Nuovo Galles del Sud, e' entrata oggi nel Guinness dei primati superando il record precedente, di 79 chilometri orari, detenuto da un altro veicolo australiano.
Alimentata da celle solari al silicio, l'auto a piena velocita' produce circa 1.200 Watt, la stessa potenza di un tostapane. La prova ufficiale e' stata condotta nella base della Marina militare a Nowra, a Sud di Sydney, con i piloti professionisti Barton Mawer e Craig Davis ai comandi.
Nel 2009, in una corsa da Darwin nel Nord del continente fino ad Adelaide, nel Sud, la Ivy aveva raggiunto una velocita' massima di 103 chilometri orari, non omologata. I veicoli che tentano il record nella categoria debbono essere alimentati solo da celle solari.
Sistemi&Qualità
La Solar Racer Sunswift IV detta anche IVy, progettata e costruita da docenti e studenti dell'universita' del Nuovo Galles del Sud, e' entrata oggi nel Guinness dei primati superando il record precedente, di 79 chilometri orari, detenuto da un altro veicolo australiano.
Alimentata da celle solari al silicio, l'auto a piena velocita' produce circa 1.200 Watt, la stessa potenza di un tostapane. La prova ufficiale e' stata condotta nella base della Marina militare a Nowra, a Sud di Sydney, con i piloti professionisti Barton Mawer e Craig Davis ai comandi.
Nel 2009, in una corsa da Darwin nel Nord del continente fino ad Adelaide, nel Sud, la Ivy aveva raggiunto una velocita' massima di 103 chilometri orari, non omologata. I veicoli che tentano il record nella categoria debbono essere alimentati solo da celle solari.
Sistemi&Qualità
martedì 4 gennaio 2011
SALUTATE I SACCHETTI DELLA SPESA....
L'addio ai sacchetti di plastica per la spesa e' ancora di la' da venire.
Il primo gennaio e' entrato in vigore il ''divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilita' indicati dagli standard tecnici europei vigenti. Ma nel primo giorno di apertura del 2011, in molti centri commerciali, alle casse di molti supermercati in tutta Italia erano ancora ben in vista le buste di plastica, perche' la legge prevede ''lo smaltimento delle scorte''. Molti consumatori si sono presentati 'preparati', con la 'sporta della nonna' (che secondo un sondaggio di Legambiente dello scorso settembre, viene preferita alle buste biodegradabili), altri sono stati presi alla sprovvista. Ma c'e' stato anche chi ha approfittato delle buste in regalo per fare scorta. Nei supermercati della Esselunga hanno affisso un cartello invitando i clienti a utilizzare gratuitamente i sacchetti di plastica, per esaurirli, oppure ad acquistare quelli regolamentari, biodegradabili e riutilizzabili, a 99 centesimi l'uno. ''Noi lasciamo i clienti liberi di decidere - ha spiegato un dirigente -. Del resto la normativa non e' stata molto chiara su cosa fare dei sacchetti avanzati. Ci sembrava uno spreco buttarli''.Nei supermercati romani si sono trovate sia le nuove sporte biodegradabili con tanto di logo, a 10-20 centesimi, il doppio o il quadruplo rispetto ai vecchi sacchetti. ''Ci vorra' ancora qualche mese per smaltire la plastica'', hanno detto in uno degli esercizi aperti al centro di Roma, dove i sacchetti erano gratuiti.
Positivi in generale i commenti dei consumatori: ''era ora, tutti sapevano che facevano male''. Ma non e' mancata qualche critica ai nuovi sacchetti biodegradabili, definiti in alcuni casi ''fragili'' e ''difficili da maneggiare'. Un appello per le ''decine di aziende e le centinaia di lavoratori'' impiegate nella produzione dei sacchetti di plastica, e' stato infine lanciato dall'Alleanza ecologica per l'Italia che ha chiesto ''azioni strategiche per avviare la riconversione''.
Sistemi&Qualità
Il primo gennaio e' entrato in vigore il ''divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilita' indicati dagli standard tecnici europei vigenti. Ma nel primo giorno di apertura del 2011, in molti centri commerciali, alle casse di molti supermercati in tutta Italia erano ancora ben in vista le buste di plastica, perche' la legge prevede ''lo smaltimento delle scorte''. Molti consumatori si sono presentati 'preparati', con la 'sporta della nonna' (che secondo un sondaggio di Legambiente dello scorso settembre, viene preferita alle buste biodegradabili), altri sono stati presi alla sprovvista. Ma c'e' stato anche chi ha approfittato delle buste in regalo per fare scorta. Nei supermercati della Esselunga hanno affisso un cartello invitando i clienti a utilizzare gratuitamente i sacchetti di plastica, per esaurirli, oppure ad acquistare quelli regolamentari, biodegradabili e riutilizzabili, a 99 centesimi l'uno. ''Noi lasciamo i clienti liberi di decidere - ha spiegato un dirigente -. Del resto la normativa non e' stata molto chiara su cosa fare dei sacchetti avanzati. Ci sembrava uno spreco buttarli''.Nei supermercati romani si sono trovate sia le nuove sporte biodegradabili con tanto di logo, a 10-20 centesimi, il doppio o il quadruplo rispetto ai vecchi sacchetti. ''Ci vorra' ancora qualche mese per smaltire la plastica'', hanno detto in uno degli esercizi aperti al centro di Roma, dove i sacchetti erano gratuiti.
Positivi in generale i commenti dei consumatori: ''era ora, tutti sapevano che facevano male''. Ma non e' mancata qualche critica ai nuovi sacchetti biodegradabili, definiti in alcuni casi ''fragili'' e ''difficili da maneggiare'. Un appello per le ''decine di aziende e le centinaia di lavoratori'' impiegate nella produzione dei sacchetti di plastica, e' stato infine lanciato dall'Alleanza ecologica per l'Italia che ha chiesto ''azioni strategiche per avviare la riconversione''.
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lunedì 3 gennaio 2011
DECRETO LEGGE MILLE PROROGHE: ULTIME NEWS
DECRETO LEGGE “MILLE PROROGHE”
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30/12/2010 |
In considerazione della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d.“Milleproroghe”) e della mancata modifica alla normativa vigente in materia, si informa che le tariffe incentivanti di cui al DM 19 febbraio 2007 sono riconosciute esclusivamente a coloro che abbiano concluso i lavori di realizzazione dell’impianto entro il 31 dicembre 2010 e ne abbiano dato comunicazione, entro la medesima data, 31 dicembre 2010, al GSE, allegando l’asseverazione del tecnico abilitato.
Per maggiori info:
PICCO STORICO DI CONSUMI DI GAS
Nuovo record storico dei consumi di gas .
Il 'colpevole' e' l'ondata di freddo polare che ha investito l'Italia fra mercoledi' 15 e venerdi' 17 dicembre, quando in tutta la Penisola si sono registrate temperature decisamente sotto la media stagionale. Con evidenti ripercussioni sui consumi di energia e su quelli di gas naturale, in particolare.
La sequenza, secondo quanto riporta Staffetta Quotidiana, e' stata abbastanza impressionante: 452 milioni di metri cubi di gas consumati mercoledi', 450 giovedi' e ben 458 venerd'; come dire il gas consumato nella rete di Bologna e provincia tra i mesi di ottobre e gennaio bruciato in un solo giorno.
Il legame con le condizioni meteo e' evidente se si osservano i gradi/giorno (che indicando il fabbisogno termico e sono un ottima misura del freddo generalizzato) passati da 7,7 del lunedi' a 14,7 di venerdi' 17, quando Venezia, Milano, Bologna, Firenze, ma anche Campobasso erano sotto zero. Tanto freddo.
Il 'colpevole' e' l'ondata di freddo polare che ha investito l'Italia fra mercoledi' 15 e venerdi' 17 dicembre, quando in tutta la Penisola si sono registrate temperature decisamente sotto la media stagionale. Con evidenti ripercussioni sui consumi di energia e su quelli di gas naturale, in particolare.
La sequenza, secondo quanto riporta Staffetta Quotidiana, e' stata abbastanza impressionante: 452 milioni di metri cubi di gas consumati mercoledi', 450 giovedi' e ben 458 venerd'; come dire il gas consumato nella rete di Bologna e provincia tra i mesi di ottobre e gennaio bruciato in un solo giorno.
Il legame con le condizioni meteo e' evidente se si osservano i gradi/giorno (che indicando il fabbisogno termico e sono un ottima misura del freddo generalizzato) passati da 7,7 del lunedi' a 14,7 di venerdi' 17, quando Venezia, Milano, Bologna, Firenze, ma anche Campobasso erano sotto zero. Tanto freddo.
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