L'Unione Europea ha deciso condizioni molto precise per l' esportazione delle scorie nucelari fuori dai confini comunitari.
Secondo la nuova legislazione gli stati membri dovranno presentare entro il 2015 piani per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti da reattori nucleari e da altre fonti come la produzione elettrica, la medicina, la ricerca, l'industria e l'agricoltura.
I governi dovranno presentare un piano per la costruzione di depositi nucleari, infrastrutture che la maggior parte degli stati membri oggi non possiede.
I 14 Paesi dell'Ue che fanno uso dell'energia nucleare, al momento, accumulano le scorie radioattive per decenni in bunker in superficie o in magazzini.
L'esportazione dei rifiuti radioattivi rimarrà possibile ma sarà soggetta a regole più stringenti. Sono vietate le esportazioni verso l'Africa, i Caraibi, gli stati del Pacifico e l'Antartide. Potranno accogliere rifiuti ad alta radioattività dall'estero solo quei paesi dotati di un deposito geologico profondo, che allo stato attuale non esiste in nessuna parte del mondo.
Sul testo sono critiche le associazioni ambientalista, tra cui Greenpeace, secondo cui le nuove regole consentono ancora a Ungheria e Bulgaria di trasferire materiale radioattivo verso la Russia.
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