lunedì 18 aprile 2011

QUARTO CONTO ENERGIA: IL MINISTRO ROMANI, L'UNIONE EUROPEA E LO SCIOPERO DEL 20 APRILE

 LO SCIOPERO
 
Sono questi giorni cruciali per la riforma degli incentivi alle energie rinnovabili.
Oggi è previsto un incontro tecnico tra il Governo e le Regioni per illustrare la bozza di decreto che definisce il Quarto Conto Energia per il fotovoltaico.
Per mantenere alta la pressione pero', i sindacati nazionali Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil hanno indetto per mercoledì 20 aprile, alle ore 11, una manifestazione nazionale a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo economico.
Nel pomeriggio del 20 aprile è previsto anche un sit-in di protesta, organizzato da SOS Rinnovabili, di fronte a Montecitorio.

INVESTIMENTI BLOCCATI 

Non spegnere il sole”,sarà il grido di Guerra di sindacati e imprenditori del fotovoltaico che intendono denunciare il blocco dell'intera filiera del fotovoltaico in Italia, causato dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011, che ha avuto come effetto il ridimensionamento dei piani di investimento delle aziende del solare e in diversi casi in ricorso alla cassa integrazione.

L'UNIONE EUROPEA E LA SITUAZIONE ITALIANA
Nel frattempo, Paolo Romani, è stato richiamato dal Commissario europeo per l'Energia, Günther Oettinger.
In una lettera inviata al ministro Romani, Oettinger esprime preoccupazione per la situazione venutasi a creare in Italia nel settore delle rinnovabili con il nuovo decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2009/28/CE.
Il commissario ricorda che con la direttiva 2009/28/CE, l'Unione Europea si è impegnata ad aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili nel proprio mix energetico, fissando obiettivi nazionali obbligatori per il 2020; l'Italia è tenuta a raggiungere la quota del 17% dei consumi finali lordi di energia da fonti rinnovabili entro l'anno 2020.
Risulta perciò fondamentale – sottolinea Oettinger - che il governo italiano crei quanto prima un quadro interno d'incentivazione chiaro, stabile e prevedibile per garantire lo sviluppo delle rinnovabili, senza correre il rischio che i necessari investimenti privati siano rimandati e diventino più costosi, ostacolando cosi il raggiungimento del suddetto obiettivo”.
Pertanto, il commissario europeo per l'energia invita il ministro Romani “a intraprendere ogni sforzo per attuare la direttiva 2009/28/CE in maniera stabile e prevedibile e di essere particolarmente cauto nel considerare misure che possano avere ripercussioni sugli investimenti già effettuati”.

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