Il
governo Monti, nel maxi-ementamento al decreto liberalizzazioni ha inserito la frase: «è fatto salvo il comma 6
dell’articolo 10 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, a condizione che
l’impianto entri in esercizio entro 60 giorni dalla data di entrata
in vigore della legge di conversione del presente
decreto».
In questo modo non solo vengono cancellati gli effetti retroattivi
dell’articolo 65 che "infiniti addusse lutti alle aziende" per citare Omero, ma viene anche allungato il termine del 28 marzo per
richiedere gli incentivi e allacciare gli impianti alla rete elettrica,
inizialmente fissato dal decreto
Romani e ora fissato a 60 giorni dalla data di approvazione del
decretoliberalizzazioni di
Monti.
Dietro front anche sull’equiparazione tra gli incentivi per le serre fotovoltaiche e
quelli per gli impianti
sui tetti degli edifici, accogliendo la richiesta di chi come Legambiente temeva
per eventuali e probabili speculazioni.
Verranno infine concessi incentivi «agli impianti realizzati e da
realizzare su terreni nella disponibilità del demanio militare e
agli impianti solari
fotovoltaici con moduli collocati a terra da installare in
aree classificate agricole alla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, che hanno conseguito il titolo abilitativo
entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto,
a condizione in ogni caso che l’impianto entri in esercizio entro 180 giorni dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto».
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