giovedì 24 febbraio 2011

UNA CUSTODIA RICARICABILE A ENERGIA SOLARE PER L'IPHONE

Il piu' grosso problema per chi fa un uso intensivo dell’iPhone è la scarsa durata della batteria.


Noi ve ne presentiamo una davvero innovativa!
Si tratta di un caricatore ad energia solare da applicare al nostro iPhone come fosse una vera e propria custodia.
Una volta inserito l’iPhone, la batteria al suo interno provvederà a ricaricare lo smartphone Apple.
Il caricatore è composto da una batteria da 1600mAh che potrà essere ricaricato tramite energia solare o tramite il cavo USB in dotazione.
Le luci a LED inserite ci forniranno le necessarie informazioni sulla capacità rimanente della batteria tampone.Queste le specifiche:
  • Pannello solare: 5.5V/120m;
  • Capacità: 3,7V/1600mAh;
  • Dimensioni: 12.5×6.5×2 cm;
  • Peso: 90 grammi;
  • Uscita: 5V/1A;
  • Ricarica iPhone: 3/4 ore;
  • Ricarica solare: 10/14 ore;
  • Ricarica USB: 3 ore;
  • Cavo miniUSB e schermo di protezione iPhone incluso.
Il prezzo per questo prodotto si aggira intorno di 59€.

MARKETING E GREEN ECONOMY

Il DEFRA, il dipartimento del governo inglese che si occupa di ambiente, delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha pubblicato  una nuova edizione della Green Claim Guidance. L’obiettivo del documento è quello di offrire alle aziende consigli ed esempi per comunicare la sostenibilità  in modo chiaro e circostanziato, evitando così il rischio di confusione da parte dei consumatori. Nella Green Claim Guidance, il DEFRA raccomanda alle aziende e alle agenzie pubblicitarie di evitare di comunicare con un linguaggio poco chiaro, complesso e fumoso. Di assicurarsi che ogni affermazione rifletta un beneficio reale e misurabile per il consumatore e per l’ambiente.
Ecco i 5 consigli piu' importanti

1) Siate sinceri e coerenti
Quando studiate le modalità per una comunicazione verde assicuratevi che tutte le vostre affermazioni siano veritiere, verificabili e coerenti.  E’ bene parlare delle caratteristiche verdi di un singolo prodotto o di una linea di prodotti, ma nello stesso tempo è essenziale non dimenticare di sforzarsi per verificare la sostenibilità di tutti i processi aziendali  impegnati nella sua produzione e non

2) Siate onesti ed umili
Se la vostra azienda o il vostro  prodotto non sono verdi al 100%, ammettetelo con sincerità. Come abbiamo detto più volte non esiste ancora l’azienda completamente sostenibile, e tutti potranno apprezzare la vostra onestà. Meglio non aspettare che siano gli altri a sottolineare le differenze tra ciò che comunicate e come operate. Descrivete i vostri asset “verdi” in maniera pacata e realistica, non esagerate con le affermazioni  facendo sembrare che con solo un prodotto  “state salvando il pianeta”.

Fate in modo che sia semplice per i vostri clienti comprendere e verificare le affermazioni “green” riportate nelle vostre campagne. Per rendere possibile questo è necessario che quanto comunicate sia supportato da certificazioni di parte terza come ecolabel, dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD) ed analisi del ciclo di vita (LCA). Evitare le affermazioni fumose, troppo complesse e i dati certificati dall’azienda stessa.

4) Confrontatevi con il vostro pubblico di riferimento
E’ sicuramente utile coinvolgere nel dialogo sui vostri progressi in tema di sostenibilità e sulle modalità di comunicarli anche i vostri pubblici obiettivo: interni (come ad es. i dipendenti) ed esterni (fornitori, clienti ed altri stakeholder). In questo modo potrete avere dei feed-back  utili che vi segnaleranno se siete sulla strada giusta o se invece siete a rischio greenwashing.

5) Ricordate che la sostenibilità  non è un obiettivo di breve termine
Sottolineate nelle vostre comunicazioni ambientali che gli sforzi che state facendo per migliorare la sostenibilità di un prodotto o di un processo fanno parte di un cammino aziendale e non sono un punto di arrivo. .

Libia e Gas, per adesso nessun impatto immediato sulle bollette

"Rispetto ai possibili effetti dell'interruzione delle forniture di gas libico, non vi sarà alcun impatto immediato sulle bollette".Il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni ha affermato "Per il prossimo aggiornamento dei prezzi previsto per fine marzo, il meccanismo utilizzato dall'Autorità esclude eventuali aumenti dei prezzi del gas legati agli eventi di questi giorni".
"La Libia - ha proseguito Bortoni, che ha partecipato al Comitato d'emergenza gas al ministero dello Sviluppo economico - è il terzo fornitore di gas del nostro Paese ed è indubbio che la situazione richieda forte attenzione. Da parte sua, l'Autorità per l'energia è pienamente impegnata a fare la sua parte, nell'ambito del Comitato di emergenza gas, per fronteggiare eventuali criticità e valutare gli interventi più opportuni". L'Autorità comunque sta provvedendo ad acquisire tutti gli elementi utili "per valutare le possibili ripercussioni della crisi sui prezzi del gas, con particolare attenzione anche ad eventuali comportamenti speculativi a danno dei consumatori". In questo contesto, "é senza dubbio positiva la recente ripresa delle forniture attraverso il gasdotto TransitGas; tuttavia, le criticità che emergono in queste ore, confermano la necessità di un deciso rafforzamento dello sviluppo infrastrutturale a livello nazionale ed internazionale"

Sistemi&Qualità

martedì 22 febbraio 2011

IL PRIMO SAMRTPHONE ANDROID SOLARE

E’ stato presentato il primo smartphone ad energia solare.
Come bene sapranno gli utenti Android, il punto debole dei loro dispositivi è la durata della batteria! Per ovviare a qusto problema è stato prodotto uno smartphone con un pannello solare sul retro che consente al device di alimentare e/o caricare la batteria con poche ore di esposizione, ovvero 2,5 circa per l’uso giornaliero e 17 ore per la carica completa della batteria

Queste le specifiche del dispositivo:
- Display da 3.2″ con risoluzione 320×480 pixel
- 1GB di memoria di archiviazione interna espandibile tramite slot microSD
- Radio FM
- Bluetooth 2.1 con radio FM
- Fotocamera da 3.1 megapixel
- Jack audio da 3.5mm
Due i diversi tipi di smartphone,  il primo per gli USA e il secondo (quello del quale faremo parte anche noi) per Europa e Asia. Questa novità inizierà ad essere a disposizione dal secondo quarto del 2011.

Da turismo a rifiuti,ecco i settori green-economy

Per lanciare la nuova "green economy", il settore privato da qui al 2050 dovrebbe investire ogni anno il 2% del Pil globale, equivalente a circa 1,3 migliaia di miliardi di dollari. E' questo il messaggio lanciato dal nuovo rapporto del Programma Onu per l'Ambiente , secondo cui il passaggio ad un'economia a basso contenuto di carbonio partirebbe dalla trasformazione "verde" di dieci aree chiave: agricoltura; edilizia; energia; pesca; foreste; industria; turismo; trasporti; gestione di acqua e rifiuti. Attualmente, il mondo spende una cifra compresa fra l'1% e il 2% del Pil in una serie di sussidi destinati a settori come quelli di carburanti fossili, pesca e agricoltura non sostenibili. Basterebbe quindi cominciare a ridistribuire le risorse, con una serie di vantaggi.
Secondo il rapporto, il passaggio alla green economy, se sostenuta da politiche a livello nazionale e internazionale, porterebbe nuovi posti di lavoro, in sostituzione di quelli persi progressivamente con l'economia tradizionale. E il passaggio alla green economy produrrebbe una crescita maggiore del Pil e del Pil pro capite, contribuendo ad alleviare la povertà e riducendo di un terzo le emissioni di gas serra, un obiettivo fondamentale per evitare i disastri dei cambiamenti climatici.


Sistemi&Qualità Spa

lunedì 21 febbraio 2011

Genova prima città eco-energetica

Quattro citta' italiane hanno un piano energetico approvato dall'Ue, 28 citta' hanno adottato buone pratiche, e 24 sono in 'sospeso' per ritardi.Questo, in sintesi, il quadro che emerge da 'Clima in comune 2011', il monitoraggio di Legambiente sui piani e le buone pratiche delle amministrazioni italiane, presentato in occasione di 'M'illumino di meno', la giornata dedicata al risparmio energetico.
Tra le citta' che hanno firmato il Patto - spiega Legambiente - ''solo Genova (la prima), Torino, Avigliana e Maranello hanno il Piano di azione per l'energia sostenibile''. Ci sono anche citta' che, pur firmando il Patto, non hanno poi fatto niente: a guidare questa classifica, Milano. Tra i 24 ritardatari, temporaneamente sospesi dalla Commissione Ue, ci sono Abano Terme, Arzignano, Brendola, Campiglia dei Berici, Casola di Napoli, Cremona, Rossano. Mentre Roma e' a rischio sospensione per scadenza dei termini, riferisce Legambiente. In generale aumentano le buone pratiche: per esempio, a Salerno la raccolta domiciliare dei rifiuti; l'Agenzia CasaClima di Bolzano che si occupa di certificazione energetica degli edifici; l'azienda Usl di Rimini per il miglioramento della sostenibilita' di quattro ospedali; il comune 100% rinnovabile di Sluderno. Secondo Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, ''il patto dei sindaci e' anche uno strumento concreto contro i cambiamenti climatici'' che vanno combattuti ''principalmente nelle aree urbane''.
Sistemi&Qualità Spa

mercoledì 16 febbraio 2011

In Italia dalle rinnovabili 210 mila nuovi posti di lavoro

Lo sviluppo del fotovoltaico in Italia costera' 1,7 euro al mese a famiglia. E, con adeguati investimenti nel settore delle fonti rinnovabili, si creeranno circa 210.000 posti di lavoro. Sono questi alcuni dei dati forniti oggi al Senato nel corso della conferenza 'Verita' solare: i numeri del fotovoltaico in Italia'.Secondo un dossier di Asso energie future,sviluppando il settore delle rinnovabili nel periodo 2010-2020, questo apporterebbe al sistema 110 miliardi di euro di ricchezza, creando 210.000 nuovi posti di lavoro e riducendo del 5% le emissioni di CO2 prodotte dal parco termoelettrico.
Il costo degli incentivi per il fotovoltaico all'anno e' di 2,26 miliardi, pari a 6,7 euro a megawattora (MWh). Moltiplicandoli per il consumo medio annuo di una famiglia, 3 MWh, il costo annuo a famiglia e' di 20,15 euro. Per il 2010, invece - effettuando lo stesso procedimento - il fotovoltaico e' costato 60 centesimi di euro al mese a famiglia per un costo annuo di 7,2 euro.

Sistemi&Qualità

lunedì 14 febbraio 2011

Facebook diventa Verde!

 Entro il 22 aprile, data in cui si celebra la Giornata per la Terra, il colosso del web,Facebook, dovrà predisporre e rendere pubblico un piano per abbandonare l’utilizzo di energia elettrica prodotta dal carbone. L’iniziativa di Greenpeace, denominata Facebook: unfriend coal è sostenuta da oltre 600.000 persone in rete. Lo scopo principale è far sì che il social network diventi un leader globale nell’utilizzo di energia rinnovabile.
La sfida lanciata dall'organizzazione ambientalistica è avvenuta a seguito della videointervista rilasciata la scorsa settimana dal direttore esecutivo di Greenpeace, Kumi Naidoo al direttore marketing di Facebook, Randi Zuckerberg, durante l'incontro avvenuto al Word Economic Fourum di Davos in cui si è discussa la possibilità per il sito blu di diventare in futuro il leader globale nell'utilizzo di energia rinnovabile.
In particolare quello che GreenPeace ha chiesto a Facebook è questo:
-aumentare l'utilizzo di energia verde per il funzionamento dei suoi server,
-elaborare un piano per attenuare l'impronta climatica del sito blu e diventare "carbon free",
-educare gli utenti sul modo in cui vengono alimentati i propri server, e infine, promuovere l'utilizzo di energia rinnovabile a livello locale, nazionale ed internazionale.
 Facebook è diventato negli anni un nome familiare per decine di milioni in tutto il mondo ma purtroppo utilizza energia prodotta da 19 centrali a carbone per alimentare strumenti e fornire dei servizi nel ventunesimo secolo. Sarebbe importante che un social network così importante si impegni in prima persona a sostenere la campagna a favore delle ENERGIE PULITE.

Sistemi&Qualità

VERSO IL MERCATO UNICO DELL'ENERGIA IN EUROPA

 Si è svolta  a Bruxelles, nei giorni 10 e 11 febbraio 2011, nel Palazzo delle Belle Arti, la conferenza con al centro la realizzazione di quelle infrastrutture, quelle reti che permettano un mercato energetico unico in Europa
Mille miliardi di euro per realizzare entro il 2014 il mercato unico europeo dell’energia. Questa la sfida al centro del summit di Bruxelles dedicato per la prima volta ai temi dell'energia e dell'innovazione. 

Una ventina di associazioni e di società impegnate nelle energie rinnovabili nei giorni scorsi avevano rivolto un invito ai capi di Stato dei Paesi membri. "Senza il mercato unico oggi l'Europa sarebbe inconcepibile. Ha favorito enormemente il commercio, la concorrenza e la prosperità, ha creato milioni di posti di lavoro, ha offerto più scelta ai consumatori e ha espanso i mercati per le imprese. Eppure, 25 anni dopo l'Atto unico europeo, ancora non c'è un mercato unico dell'elettricità", avevano affermato nella dichiarazione comune sottoscritta.
La base di partenza della discussione tra i 27 è il programma presentato nel novembre scorso dalla Commissione Ue che indica agli stati membri cinque priorità di intervento per ridurre la dipendenza energetica e fare fronte all'inevitabile aumento dei prezzi delle risorse fossili. E calcola che per avere tutti i paesi della Ue connessi l'uno all'altro, in modo tale da trasportare l'energia eolica prodotta nel mare del nord fino a Malta, o quella solare prodotta nei paesi del sud fino alla Finlandia, servono investimenti in nuove infrastrutture per mille miliardi di euro nei prossimi dieci anni. 

Il mercato unico europeo dell'energia deve essere completato "entro il 2014, al più tardi" con la creazione, in particolare, "di un ampio network europeo" e la rimozione "di tutte le barriere tecniche per consentire al gas e all'elettricità di scorrere liberamente" tra gli stati europei: è l'impegno che assumeranno i capi di stato e di governo della Ue secondo la bozza di conclusioni sulla quale i diplomatici europei assicurano che "non ci saranno divisioni e difficoltà"


Sistemi&Qualità Spa

venerdì 11 febbraio 2011

Bonus del 55% anche al solare termodinamico

.Gli impianti termodinamici sono diversi dai pannelli fotovoltaici o dai pannelli solari. L'impianto termodinamico sfrutta sì la rifrazione solare ma il sole viene utilizzato per "scaldare" un apposito composto liquido interno all'impianto stesso ed è quest'ultimo che, opportunamente riscaldato, produce acqua calda ed eventualmente anche energia elettrica. In comune con i pannelli solari quindi gli impianti termodinamici hanno solo la stessa fonte rinnovabile: il sole.
La questione posta riguardava la possibilità di applicare la detrazione del 55% considerando questi impianti assimilabili ai pannelli solari. L'agenzia delle Entrate, basandosi sulla nota dell'Enea del 25 novembre scorso sulla qualificazione tecnica di questi impianti, ha stabilito che gli stessi possono beneficiare della detrazione del 55% poiché assimilabili ai pannelli solari.
La detrazione spetta, in base all'articolo 1 della legge 296/06, per l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università nel limite di 60mila euro. Il beneficio spetta interamente sugli impianti termodinamici se sono utilizzati solo per produrre energia termica (acqua calda). Per ottenere la detrazione devono ottenere la certificazione di qualità prevista per i collettori solari (EN12975).
Se invece l'impianto termodinamico è utilizzato per la produzione combinata di energia termica/elettrica, la detrazione del 55% spetta solamente per la parte riferibile all'energia termica prodotta. Per determinare la percentuale di costo detraibile occorre rapportare l'energia termica prodotta con quella complessivamente sviluppata dall'impianto (termica + elettrica).
Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2011 la detrazione del 55% va ripartita in quote annuali costanti in un periodo di dieci anni (non più cinque). Ciò per effetto delle modifiche apportate dalla legge di stabilità per il 2011.
Il quadro
01 | IL BENEFICIO
La detrazione del 55% è applicabile agli impianti termodinamici per la produzione di energia termica. Se la produzione comprende anche l'energia elettrica la detrazione spetta in base al rapporto tra l'energia termica e quella complessiva
02 | I LIMITI
L'impianto va dotato della certificazione di qualità per i collettori solari o di una dichiarazione sulle prestazioni energetiche ritenuta valida dall'Enea. Le quote di costo detraibile sono ripartite su 10 rate annuali (spese sostenute fino al 31 dicembre 2011)

giovedì 10 febbraio 2011

SMOG NELLE CITTA': INIZIA MALE IL 2011

Tira proprio una brutta aria nelle città italiane : sono passati poco più di 40 giorni dall'inizio dell'anno e già due città, Brescia e Milano, hanno oltrepassato il limite consentito dei 35 giorni di superamento dei livelli di Pm10, considerati dalla normativa la linea estrema per proteggere la salute dei cittadini.Le due città lombarde, purtroppo, non sono sole perché sulla soglia del limite, con 35 giorni, ci sono anche Frosinone e Monza, mentre altre 4 città, Lucca, Bergamo, Torino e Mantova con 32, 31, 29 e 28 giorni di superamento si apprestano a essere presto fuorilegge.
A richiamare l'attenzione sul pesante inquinamento atmosferico che affligge le città italiane è Legambiente che, ogni anno tiene d'occhio i livelli di polveri sottili nell'aria per sollecitare interventi mirati alla loro riduzione. "I dati che raccogliamo ogni anno sui livelli di smog delle città - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - ci raccontano, purtroppo, sempre la stessa storia: una situazione cronica e molto preoccupante nelle regioni del Nord Italia che risentono fin dai primi giorni dell'anno della mancanza di interventi efficaci per liberare le strade dalle auto e dunque l'aria dalle polveri sottili". Ma lo smog, è un problema annoso per tutto il Paese che possiede il parco auto più grande d'Europa con oltre 60 auto ogni 100 abitanti. E così anche città di media grandezza come Lucca sforano il limite consentito già più di 30 volte solo all'inizio di febbraio.

mercoledì 9 febbraio 2011

L'invasione dei Rifiuti elettronici : da negozi 4.000 tnl in 6 mesi

I dati parlano chiaro: nel 2010 dai negozi della distribuzione elettronica sono stati ritirati oltre 4mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, i cosiddetti Raee.
La raccolta e' aumentata soprattutto nell'ultimo trimestre del 2010: rispetto al periodo luglio-ottobre i quantitativi di Raee ricevuti dai negozi sono raddoppiati e solo nel mese di dicembre sono state sfiorate mille tonnellate. La maggior parte dei rifiuti Raee raccolti e' costituita dai ''grandi elettrodomestici'' come lavatrici, lavastoviglie e forni. Piu' di diecimila i televisori avviati al recupero, mentre sono ancora piuttosto basse le quantita' dell'elettronica di consumo, come cellulari e computer.
Diventato operativo nel giugno scorso dando ai negozi il compito di ritirare gratuitamente i rifiuti elettronici dai propri clienti, a fronte di un nuovo acquisto, e di smaltirli correttamente, il decreto ministeriale numero 65 del 2010 ha dato un impulso ''significativo'' per una corretta raccolta e per lo smaltimento dei rifiuti elettronici anche se la strada da fare ''e' ancora molta''.

Sistemi&Qualità

martedì 8 febbraio 2011

La Marcegaglia parla degli Incentivi fotovoltaici

Il presidente di Confindustria parla degli incentivi per l'efficienza energetica, che il governo ha tolto.
Secondo Confindustria questi dovrebbero essere reintrodotti perchè''possono aggiungere uno 0,4% al Pil creando 800 mila posti di lavoro''.
''Il Paese - ha affermato la Marcegaglia - deve investire in fonti rinnovabili, ma con una graduale riduzione degli incentivi, che sono tra piu' alti in Europa''. Al contrario, ''se avessimo mantenuto gli incentivi all'efficienza energetica in vigore fino al 2010, oggi in parte cancellati'', il Paese avrebbe potuto beneficiare di un incremento del Pil e di posti di lavoro, oltre che ''risparmiare 3 miliardi di bolletta energetica a fronte di un costo di 1,5 miliari di di euro all'anno''. Oltre alle rinnovabili e all'efficienza energetica, poi, la presidente degli industriali ha indicato come una necessita' ''andare avanti sul nucleare''.

CELLULARI FOTOVOLTAICI: UN NUOVO MODO DI CHIAMARE


Diamo oggi uno sguardo alla nuova frontiera dei cellulari: i cellulari fotovoltaici!!
E' arrivato in estate in Giappone il nuovo telefonino prodotto da Sharp denominato Solar Hybrid 936SH.
il cellulare è un ibrido funziona sia con elettricità, che a energia solare, calcolando che 10 minuti di esposizione solare basteranno per 2 ore di autonomia in standby.
Una bella innovazione che ci permetterà di avere il telefono carico anche quando non abbiamo una presa di corrente elettrica a portata di mano.
Il suo prezzo si aggira intorno alle 300 euro.
E comunque quello che fino a pochi anni fà sembrava un mercato di nicchia, si sta lentamente ampliando;  Sarà infatti messo in commercio a breve il Sagem Puma Phone, un cellulare dotato di celle fotovoltaiche per la ricarica. Il Sagem Puma Phone riesce a coniugare tutte le procipali funzioni di uno smart phone con la filosofia green. il telefono è infatti dotato di: touchscreen, GPS, videochat, messaggeria istantanea, cronometro, fotocamera integrata, giochi oltre all'accesso al Puma World che offre notizie sul mondo del calcio e di tanti altri sport. La ricarica del Sagem Puma Phone avviene attraverso un pannello solare collocato sul restro dell'apparecchio. Per il momento la Sagem non ha fornito ulteriori dettagli, ma le voci parlano di prestazioni davvero interessanti. Non ci resta quindi che attendere la messa in comemrcio del Sagem Puma Phone, che come detto dovrebbe avvenire a brevissimo.
Anche Samsung pero' ha stupito il mercato introducendo un "cellulare green" realizzato interamente con plastica riciclata.
Davvero bello e assolutamente innovativo se si pensa che funzionerebbe senza batteria ma ad energia solare.
LG come Samsung con il Blue Earth, sfornerà orgogliosa l’evoluzione del KF750 anch’esso con materiale riciclato, ed entrambi avranno il dorso in materiale fotovoltaico ossia a celle solari.
Cattureranno energia solare e pulita riparmiando così energia elettrica.
La tecnologia non si ferma mai e permette di creare oggetti inimmaginabili soltanto una decina d’anni fa: uno di questi è sicuramente lo Sticker Phone (il telefono adesivo), che anche se è ancora solamente un progetto del designer Liu Hsiang-Ling, dovrebbe presto trovare una sua realizzazione concreta.
Lo Sticker Phone è un telefono cellulare costruito con materiale flessibile e dotato di un lato in grado di appiccicarsi a superfici anche non lisce. Su questo lato sono presenti celle fotovoltaiche in grado di ricaricare la batteria del cellulare. Ovviamente al momento si tratta solamente di una idea, ma a detta del suo inventore la sua implementazione non sarebbe difficile.
Un simile modello potrebbe essere appiccicato alle finestre in modo da avere la massima esposizione alla luce solare, oppure lasciato nel cruscotto della macchina.

venerdì 4 febbraio 2011

ENERGIE RINNOVABILI: PAROLA AL MINISTRO DELL'AMBIENTE

Le energie rinnovabili "sono la frontiera della green economy",il valore strategico delle rinnovabili "e' legato alla sicurezza energetica e alla diversificazione delle fonti per non essere totalmente dipendenti dalle importazioni di carbone, petrolio e gas". Cosi' il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una lettera al 'Corriere della Sera' in merito alla disciplina delle fonti energetiche 'verdi'. "E' certamente vero - prosegue - che se ci si affida a considerazioni puramente economiche, le fonti rinnovabili comportano un costo maggiore delle fonti convenzionali". Tuttavia, la diffusione delle fonti rinnovabili nell'ultimo quinquennio, aggiunge il ministro, ha determinato economie di scala con una riduzione dei costi fino a 5 volte mentre il valore degli incentivi di supporto alle rinnovabili e' inferiore alle misure di supporto all'uso dei combustibili fossili tradizionali". Inoltre la crescita "rapida delle fonti rinnovabili si accompagna allo sviluppo di nuove imprese che competono nel mercato mondiale dell'energia con tecnologie innovative impensabili fino a qualche anno fa". Oggi l'Italia produce l'8% di energia da rinnovabili, nel 2020 l'obiettivo e' arrivare al 17%. "Parlare delle rinnovabili - conclude Prestigiacomo - non significa discutere del mascalzone che pianta le pale, magari deturpando il paesaggio, e non le collega alla rete cercando di lucrare sull'incentivo, significa parlare dell'energia che muovera' il mondo di domani".

Sistemi&Qualità

giovedì 3 febbraio 2011

10 NUOVE RISPOSTE INERENTI IL FOTOVOLTAICO

11)Quali sono i vantaggi di un impianto fotovoltaico?
I principali vantaggi degli impianti fotovoltaici sono:
• ricavi derivanti dall’incentivo statale in Conto Energia per 20 anni;
• risparmi per l’energia elettrica prodotta;
• durata pari a 25 anni;
• assenza di qualsiasi tipo d’emissione inquinante.
Dal punto di vista economico, gli impianti fotovoltaici possono rappresentare
un investimento molto interessante, con elevati tassi di rendimento.
Infatti, grazie agli incentivi statali remunerano per 20 anni l’energia prodotta
dagli impianti, si hanno tempi medi di recupero del capitale investito in 7-10 anni
(a seconda della zona geografica in cui viene installato l’impianto).
12)Quali sono gli incentivi statali?
Il principale meccanismo di incentivazione statale si chiama “Conto Energia”,
e prevede che lo Stato garantisca una remunerazione per la produzione di energia
elettrica mediante impianti fotovoltaici connessi alla rete.
La tariffa incentivante è quindi un beneficio specifico del fotovoltaico, che viene
corrisposto per tutta l’energia elettrica prodotta dall’impianto, indipendentemente
dall’utilizzo che poi se ne fa (auto-consumo dell’energia per le proprie utenze
o immissione dell’energia in rete).
13)Chi può beneficiare del Conto energia?
Possono beneficiare del Conto energia i seguenti soggetti:
• persone fisiche
• persone giuridiche
• soggetti pubblici
• condomini
14)Chi eroga l’incentivo statale e come è possibile riceverlo?
L’incentivo è erogato tramite il GSE (Gestore Servizi Energetici), l’ente statale
preposto a remunerare questo tipo di incentivazione. Il meccanismo di incentivazione
varia a seconda della fascia di potenza e alla tipologia di installazione .
Inoltre esistono possibilità di ottenere maggiorazioni delle tariffe incentivanti.
Hanno diritto ad una maggiorazione della tariffa del 5%:
• impianti con potenza superiore a 3kW, appartenenti alla tipologia
“Nessuna integrazione architettonica” che consumano almeno il 70%
dell’energia prodotta;
• impianti i cui moduli fotovoltaici, in fase di realizzazione, vengono impiegati
per sostituire pannelli di Eternit;
• impianti appartenenti a soggetti pubblici in un comune con meno di 5000 abitanti.
Esiste una maggiorazione del conto energia per i titolari di impianti installati
a servizio di edifici o unità immobiliari, che hanno scelto di scambiare energia
con la rete (regime di “Scambio sul posto”).
Tali soggetti hanno diritto ad una maggiorazione della tariffa fino al 30% se dopo
l’installazione dell’impianto Fotovoltaico eseguono interventi di Efficienza Energetica
producendo una Certificazione che dimostri la riduzione del fabbisogno energetico
dell’edificio o dell’unità immobiliare. Rientrano, a titolo di esempio, gli interventi
di riduzione delle dispersioni termiche su pareti, solai, finestre, etc.
L’intervento deve essere successivo all’installazione dell’impianto fotovoltaico
(purchè entro i 20 anni di durata dell’incentivo) ed il premio conseguente non
può superare il 30% della tariffa base. La maggiorazione percentuale è riconosciuta
in misura pari alla metà della percentuale di riduzione del fabbisogno di energia
conseguita e dimostrata con le certificazioni energetiche ante e post intervento.
La tariffa incentivante maggiorata è riconosciuta per l’intero periodo residuo
di diritto alla tariffa in conto energia.
Impianti fotovoltaici i cui Soggetti Responsabili siano Enti Locali.
15)Cos’è lo “Scambio sul Posto”?
Lo Scambio sul Posto è un meccanismo di scambio energetico fra il gestore
che distribuisce l’energia elettrica e il cliente che produce energia solare attraverso
il suo impianto fotovoltaico.
Il meccanismo regola i costi e i benefici economici in base alla quantità di energia
immessa o prelevata dalla rete elettrica.
Il funzionamento dello scambio sul posto, è il seguente:
• Al cliente che produce energia e la immette in rete viene riconosciuto
un “prezzo orario zonale di mercato”
• Il costo dell’energia elettrica prelevata al cliente, invece, è calcolato in base
alle condizioni contrattuali con la società fornitrice (es: Enel Energia)
f o t o v o l t a i c o
Mediante acconti trimestrali e un conguaglio annuale, il GSE eroga a favore
dell’utente dello Scambio sul posto un contributo in Conto Scambio.
Questo contributo di tipo economico viene definito dal GSE come “un intervento
equalizzatore”, corrispondente ad un “ammontare che garantisce, al più,
l’equivalenza tra quanto pagato dall’utente per l’energia elettrica prelevata e il valore
dell’energia elettrica immessa in rete”. In altre parole, è come se l’utente avesse
prodotto e auto-consumato in loco tutta l’energia che in realtà è stata scambiata.
Nel caso in cui il valore complessivo dell’energia elettrica immessa sia superiore
a quello dell’energia prelevata, gli utenti dello Scambio sul posto hanno la possibilità
di scegliere tra:
• la gestione a credito delle eventuali eccedenze per gli anni successivi
(senza alcuna scadenza temporale)
• la liquidazione monetaria (annuale) delle eventuali eccedenze
Qualsiasi considerazione economica sulla redditività di un investimento
nel fotovoltaico deve basarsi sulla combinazione delle due agevolazioni:
Conto energia + Scambio sul posto.
16)Esistono altri incentivi?
Altri incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici possono essere erogati
dallo Stato, dalle Regioni e dalle Province. Qualora questi siano “in conto capitale”
possono essere cumulati agli incentivi “in conto energia” solo se la quota
di incentivo in conto capitale non supera il 20% del costo dell’impianto.
17)Sono necessarie particolari autorizzazioni per procedere
con l’installazione?

Nei casi in cui l’immobile non sia in una zona sottoposta a vincoli (di tipo
ambientale, storico, artistico, paesaggistico...), l’impianto fotovoltaico può essere
installato senza alcuna autorizzazione; é sufficiente una semplice dichiarazione
di inizio attività (D.I.A). Qualora l’impianto venga installato in un’area protetta,
bisognerà richiedere un “nulla osta” all’autorità competente sul territorio.
È sempre consigliato informarsi presso gli uffici comunali locali.
18) Da quanti pannelli è composto 1 kWp?
Dipende dal tipo di pannello installato. Mediamente da 5 pannelli cristallini
o 10 pannelli thin film.
19)L’impianto elettrico deve essere a norma?
E’ importante che l’impianto elettrico sia a norma. In caso contrario
un malfunzionamento potrebbe comportare danni all’impianto fotovoltaico.
20)Posso realizzare un impianto in un condominio?
Si. Di norma gli impianti fotovoltaici condominiali vengono realizzati per alimentare
le parti ad uso comune (illuminazione delle scale, dei parcheggi, funzionamento
dell’ascensore ecc…). La legge n. 99/09 ha stabilito che basta la maggioranza
semplice delle quote millesimali dei condomini per approvare interventi sugli edifici
volti al contenimento dei consumi e all’uso delle fonti rinnovabili. Inoltre è possibile
realizzare impianti anche per un singolo condomino ma occorre che tutti gli altri
condomini siano disposti a cedere l’utilizzo del tetto comune per almeno 20 anni.

Sistemi&Qualità Spa

Smog: Milano, asediata dalle polveri sottili!

Non si placa l'assedio delle polveri sottili sull'aria di Milano: la concentrazione di Pm10 è arrivata ieri a valori di tre volte superiori il limite consentito dei 50 microgrammi per metrocubo.

Complici le condizioni atmosferiche e la mancanza di vento, nemmeno la fase due del piano antismog voluto dal sindaco Letizia Moratti, entrata in vigore da lunedì con le restrizioni alla circolazione in centro e l'obbligo di abbassare la temperatura dei termosifoni, appare efficace davanti all'assedio dell'inquinamento.

Anche ieri le centraline dell'Arpa hanno registrato valori fuori controllo: 120 in Città Studi, 130 al Verziere e addirittura 159 nella stazione che l'amministrazione ha scelto come riferimento, quella di via Senato. Dall'inizio dell'anno sono 29 le giornate fuori legge e la serie di quelle consecutive è arrivata a 21.

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