martedì 23 ottobre 2012

ARRIVA PHEED..IL NUOVO SOCIAL..CHE DI NUOVO HA MOLTO POCO..

Si chiama Pheed ed è un Frankenstein multimediale. Fa innovazione prendendo il meglio un po’ dappertutto, a partire dalla sua genesi, quella che per usufruire contenuti di qualità occorre pagare chi li produce. Niente di nuovo, come non c’è nulla di nuovo nel social in sé che unisce le peculiarità di Facebook a quelle di Twitter. Non c’è nulla di realmente rivoluzionario neppure nello spirito di Pheed, il cui tentativo è quello di riuscire a monetizzare, concetto che accomuna tutte le altre reti sociali. 

La registrazione a Pheed è gratuita e può avvenire anche tramite le credenziali usate su Facebook, così come è gratis consultare gran parte del materiale prodotto o seguire le gesta di molti degli utenti. Alla modalità free si accosta però anche quella pay, suddivisa in due opzioni: o con una sottoscrizione mensile oppure con il noto sistema pay-per-view che si addice agli eventi in broadcast. I prezzi vanno da 1,99 fino a 34,99 dollari (da un euro e mezzo a poco meno di 27 euro) e la piattaforma trattiene per sé circa la metà degli introiti. 

Niente di innovativo neppure nell’endorsement: Pheed ha attirato 200 star tra cui l’onnipresente Paris HiltonMiley CyrusDavid Guetta e Chris Brown.
 La prime due possono essere seguite gratuitamente a eccezione di alcuni contenuti che potranno decidere di sottoporre a pagamento, Guetta e Brown hanno invece optato per il fee mensile. Sono gli utenti stessi a fissare il prezzo così come i contenuti che possono tuttavia essere filtrati. 
La formula sembra piacere, considerando che a poche ore dal lancio sono 350mila le persone iscritte a Pheed e, fino ad oggi almeno, da’ ragione a O.D. Kobo, Ceo e co-fondatore, convinto che questo sia un modo efficace per vincere la sfida della monetizzazione. Resta da comprendere come vincere un’altra grossa sfida: portare su Pheed – e a pagamento - i milioni di fan che oggi seguono i propri beniamini su gli altri social. Eppure, tutti questi nulla di nuovoproducono innovazione e confermano che essere startupper è, soprattutto, una forma mentis.

Ufficio Stampa
Sistemi & Qualità Spa

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