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giovedì 30 maggio 2013

fotovoltaico 2013: impianti a tetto..convengono davvero?

Ad oggi sembra che il fotovoltaico in Italia possa ritornare ad avere un mercato da un gigawatt l'anno entro il 2015, per superare gli 1,5 GW al 2017. Se però il rischio di regolazioni avverse che c'è nell'aria in queste ultime settimane si concretizzasse, il settore potrebbe essere quasi annichilito, non superando un paio di centinaia di megawatt all'anno.
Il solare FV può farcela senza incentivi, ma come spesso accade l'incertezza legislativa getta nel panico gli operatori di settore, impedendo nel contempo l'affermarsi di un modello basato sulla generazione distribuita, che, oltre a dare ossigeno e occupazione alle filiere interessate - accumuli, rinnovabili, tecnologie per la smart grid - alleggerirebbe i costi per il sistema elettrico, diminuendo il bisogno di nuove infrastrutture.
Vi ricordiamo che la market parity non è assolutamente raggiunta, cioè l'energia prodotta con il FV non è pienamente competitiva sul mercato elettrico all'ingrosso, in diverse zone del paese invece è già in grid parity: ossia, conviene già prodursi l'elettricità con il sole anziché acquistarla dalla rete, dato che l'energia acquistata dalla rete è gravata da tasse, oneri di sistema e servizi di rete e misura, che complessivamente pesano per il 46% del costo del kWh in bolletta (rispettivamente 12%, 19% e 15% del costo finale).
Oggi sembra che fare fotovoltaico dopo la fine degli incentivi voglia dire basarsi sull'autoconsumo o sulla vendita diretta “dietro al contatore”, esempio tipico l'impianto installato sul tetto di un attività produttiva o commerciale. 
Questa visione però sembra già bloccata da ostacoli normativi, leggasi le ipotesi ventilate dall'Autorità per l'Energia di riformare la disciplina dello scambio sul posto e delle reti private quali i sistemi efficienti di utenza (SEU), nel senso di far pagare oneri di sistema all'energia venduta o autoconsumata dietro al contatore
Se i suggerimenti dell'Aeeg venissero accolti dal legislatore, e dunque l'autoconsumo, gravato dagli oneri di sistema e dai costi di misura, divenisse meno conveniente, per il fotvoltaico su tetto (e per il FV in generale) sarebbe un colpo letale: la previsione di Tommaso Barbetti sul mercato del fotovoltaico italiano in caso di normativa avversa è sintetizzata nel grafico che è stato riportato sul portale QUAL'ENERGIA.
Ma in realtà il colpo alla generazione distribuita è già stato inferto con le ipotesi inserite nei documenti di consultazione Aeeg che, mascherate da regole tecniche, contengono decisioni che influiranno seriamente sulla politica energetica nazionale....andiamo a scoprirlo!
Negli ultimi due DCO – il 183/2013 e il 209/2013 - sui SEU - definizione che comprende l'impianto sul tetto di casa come quello da 20 MW sul tetto di un soggetto terzo - l'Autorità, oltre a proporre al Legislatore di far pagare gli oneri di sistema anche sull'energia autoconsumata, dà una serie di disposizioni tecniche che, ponendo le basi per far pagare gli oneri sull'autoconsumo, impongono già da subito costi e complicazioni alla generazione distribuita. 
Ora una persona che lavora da anni nel fotovoltaico potrebbe tranquillamente affermare che anche questa volta l'Autorità compie di fatto scelte di politica energetica e tra l’altro in contrasto con la recentissima Strategia Energetica Nazionale. 
In Italia non sembra esserci pace per il fotovoltaico, che continua a cambiare rotta continuamente.
Concludiamo con questa provocazione:
Nel 2011/2012 l'orientamento del fotovoltaico, era quello di abbandonare gli impianti a terra per spostarsi sui impianti a tetti per Autoconsumo..ora nel 2013 paradossalmente le nuove regole spingono il FV verso i grandi impianti a terra, mettendo a rischio l'affermarsi di un modello basato sulla generazione distribuita, che, oltre a dare ossigeno e occupazione alle filiere interessate, alleggerirebbe i costi per il sistema elettrico...
Lasciamo a voi ogni commento..

Ufficio Stampa : S&Q
Fonti: Qual'energia

lunedì 27 maggio 2013

DAZI SUI PANNELLI :CHI VINCERA' TRA CINA,UE E GERMANIA


IL FATTO
L’Unione Europea ha deciso di fissare forti dazi (tra il 35 e il 67%) sui pannelli solari prodotti in Cina. Le istituzioni europee denunciano il ricorso a pratiche di dumping discorsive della concorrenza da parte delle aziende asiatiche. Se si guarda ai dati aggregati sulla produzione mondiale di celle fotovoltaiche, si rimane impressionati dai numeri dell’industria cinese: un pannello su tre costruito nell’ultimo quadrimestre del 2012 è stato fatto in Cina. 
Questi dazi nascono proprio perchè sembra  che la Cina sfrutti la  propria posizione dominante per esercitare pratiche commerciali scorrette

CINA VS. UE
Pechino naturalmente non ci sta ed è entrata in netto contrasto con l’UE, chiedendo aiuto anche agli USA.
Stati Uniti, dichiaratisi pronti ad una mediazione tra UE e Cina per risolvere in maniera diplomatica il caso in questione

 GERMANIA VS. UE
Berlino non condivide la proposta di Bruxelles di imporre dazi antianti dumping sull'importazione nell'Ue dei pannelli solari cinesi, bollandola come "un grave errore".
Proprio sulla Germania, il principale esportatore Ue in Cina, si sarebbero concentrate le pressioni di Pechino per impedire l'approvazione dei dazi proposti dal Commissario per il commercio Karel De Gucht, che dovrebbe avvenire entro il prossimo 5 giugno.
Nel 2011, il commercio dei pannelli solari cinesi in Europa ha raggiunto i 21 miliardi di euro, pari a quasi il 7% delle esportazioni complessive di Pechino nel continente europeo. I pannelli solari cinesi sono una torta da 20 miliardi di fatturato, con 400mila posti di lavoro,una questione nazionale.

CINA VS GERMANIA
Il 6 giugno l'Europa decide se i dazi (da 37.3 fino al 67.9 per cento) su pannelli cinesi diventeranno definitivi ,  se a questo aggiungiamo anche la procedura di infrazione per i presunti aiuti di Stato nel settore delle telecomunicazioni, la situazione si fa critica. Ecco quindi che per cercare di portare a casa la partita, la Cina ha schierato due numeri 10, Gao Hucheng a Berna ha tessuto le lodi del liberismo mentre Zhong Shan a Bruxelles negoziava con il commissario Van de Gucht.

Vedremo come finirà questo triangolare, per adesso non sembra facile fare un pronostico.

fonti: Ilsole24ore, expoclima.net , LaStampa



giovedì 16 maggio 2013

SCEGLIERE LA LETTURA, RISPETTANDO LA NATURA

I libri in carta riciclata piacciono ai lettori italiani.
Delle oltre 12 mila persone che hanno completato il questionario online di Greenpeace, il 90% sostiene di non trovare differenze di leggibilita' tra i libri in carta riciclata e quelli in carta prodotta con fibra vergine, ''contrariamente a quanto affermato dagli editori''. Lo rende noto la stessa associazione che ha diffuso, alla prima giornata del Salone internazionale del Libro di Torino, la nuova versione della classifica 'Salvaforeste', che valuta la sostenibilita' del settore dell'editoria italiano per quel che riguarda la carta utilizzata, e offre, appunto, i primi dati del sondaggio che chiede l'opinione dei lettori sulla carta riciclata.

La carta riciclata, ricorda l'associazione, e' prodotta dalla raccolta differenziata, non abbatte gli alberi, consente di risparmiare sul consumo di energia e acqua e di ridurre le emissioni di CO2. Nonostante questo, molti editori rifiutano la carta riciclata per la stampa, sostenendo che questa carta rende i libri meno leggibili e quindi sgraditi al pubblico. ''I primi risultati - dichiara Esperanza Mora, della campagna foreste di Greenpeace - sembrano chiari: i lettori italiani segnalano di non avere nessun problema con la carta riciclata. Al Salone continueremo a distribuire copie del questionario per informare i lettori sui rischi della deforestazione e conoscere la loro opinione sui libri in carta riciclata''.

L'associazione ricorda che la classifica ''Salvaforeste'', che l'associazione aggiorna dal 2010, ha spinto i maggiori editori ad adottare misure di controllo della propria filiera per evitare che la carta utilizzata provenga dalla deforestazione e a puntare sempre di piu' sull'utilizzo di carta certificata Fsc.

In questa direzione si e' mosso, ad esempio, il Gruppo Mondadori, che ha preso con Greenpeace l'impegno di aumentare l'utilizzo di carta FSC nei propri volumi nell'arco di tre anni e ha adottato una politica di acquisto della carta che ne esclude la provenienza da fonti controverse. Anche il Gruppo RCS si e' aperto al dialogo con Greenpeace, attivandosi per controllare la propria filiera della carta. Grazie a questo, entrambi passano alla fascia verde chiaro in classifica, la seconda in ordine d'importanza.

Per conquistare il primo posto della classifica ''Salvaforeste'', gli editori devono impegnarsi ad aumentare l'utilizzo di carta riciclata, quella che non taglia neanche un albero e che i lettori, secondo i primi risultati del sondaggio di Greenpeace, preferiscono.

Fonte : ANSA
Ufficio Stampa S&Q

martedì 14 maggio 2013

THEY LOVE THE SUN: FOTOVOLTAICO E SOLARE TERMICO AMATI DAGLI ITALIANI


Sono stati presentati, nel corso di SolarExpo, i risultati del IX Rapporto “Gli Italiani e il solare”, che mostrano una preferenza assoluta per la fonte pulita:
9 italiani su 10 chiedono la chiusura entro il 2020 delle centrali più inquinanti e quasi il 90% gradirebbe una carbon tax sulle attività che producono emissioni di CO2.

IL RAPPORTO - “Gli Italiani e il solare”, rapporto annuale giunto alla nona edizione, mette in evidenza come la popolazione stia acquisendo una propria coscienza relativamente alle tematiche green e alla salvaguardia dell'ambiente. Lo studio realizzato da IPR Marketing e dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde con il sostegno di Yingli Green Energy Italia e Sorgenia ha dimostrato che l'energia solare viene interpretata come fonte pulita ed "amica". Inoltre il  focus su carbone, carbon tax e smart grids ha evidenziato quest’anno parecchi dati interessanti.


NO AL CARBONE – Sono dati “inaspettati”, dicono i realizzatori dello studio in un comunicato stampa. Emerge infatti che per l’80% degli intervistati è la fonte d’energia del passato che - insieme al petrolio – risulta più dannoso per il clima. Da qui la proposta di chiudere entro il 2020 tutte le centrali a carbone e a olio combustibile, avanzata dal 90% degli intervistati. Gli stessi sono d’accordo con l’Energy Road Map europea al 2050 e sperano si arrivi al 100% di energia prodotta da rinnovabili. Accolta con favore dall’88% degli intervistati anche l’idea di una carbon tax sulle attività che producono emissioni di CO2.

INCENTIVI ALLE RINNOVABILI – E’ l’altro filone che vede in sintonia l’85% degli intervistati. Cresce rispetto alla precedente edizione del report (48% contro 39%) la percentuale di chi sostituirebbe gli incentivi economici con quelli normativi, vale a dire con semplificazioni burocratiche e libertà di autoprodurre e vendere energia in rete.
In generale è stato percepito un elevato interesse per la messa in campo di maggiori incentivi a favore delle rinnovabili e una maggiore semplificazione delle pratiche per l'installazione e l'auto produzione.

SI’ AL FOTOVOLTAICO – La preferenza per il solare è indicata dall’89% degli intervistati. Per l’89% è più sicura e compatibile con l’ambiente (92% degli intervistati) rispetto alle fonti tradizionali. 9 italiani su 10 voterebbero poi un impianto fotovoltaico sul proprio condominio che sfrutti un incentivo pubblico.

SMART GRIDS – In questo caso la strada è ancora lunga. Il 77% degli intervistati non ne ha ancora mai sentito parlare e, tra chi ne ha sentito parlare, solo il 7% ne conosce il significato. Ma spiegato di cosa si tratta (“reti intelligenti decise dall‘Unione Europea con cui ogni cittadino potrà non solo ricevere e comprare energia ma diventare produttore, da solo e in comunità, e anche vendere energia ad altri attraverso la rete”), l’88% le valuta positivamente

Ufficio Stampa: S&Q Spa

Fonte: Green Biz - Energmagazine



mercoledì 10 aprile 2013

PUBBLICATE DAL GSE LE REGOLE APPLICATIVE DEL CONTO TERMICO




Il GSE pubblica le Regole applicative definitive del Conto Termico che disciplinano le modalità per accedere al meccanismo d’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e degli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica, come da Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012.

La pubblicazione, contenente la scheda domanda prevista dall’art.7, comma 1, tiene conto delle osservazioni al testo messo in consultazione inviate dalle Associazioni di categoria e dai Soggetti beneficiari degli incentivi.


CONTO TERMICO

Gli interventi incentivabili si riferiscono sia all’efficientamento dell’involucro di edifici esistenti (coibentazione pareti e coperture, sostituzione serramenti e installazione schermature solari) sia alla sostituzione di impiantiesistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza (caldaie a condensazione) sia alla sostituzione o, in alcuni casi, alla nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili (pompe di calore, caldaie, stufe e camini a biomassa, impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo).
Il nuovo decreto introduce anche incentivi specifici per la Diagnosi Energetica e la Certificazione Energetica, se abbinate, a certe condizioni, agli interventi sopra citati.

L’incentivo è stato individuato sulla base della tipologia di intervento in funzione dell’incremento dell’efficienza energetica conseguibile con il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile e/o in funzione dell’energia producibile con gli impianti alimentati a fonti rinnovabili.
L’incentivo è un contributo alle spese sostenute e sarà erogato in rate annuali per una durata variabile (fra 2 e 5 anni) in funzione degli interventi realizzati.

 Il decreto stanzia fondi per una spesa annua cumulata massima di 200 mln di euro per gli interventi realizzati o da realizzare dalle Amministrazioni pubbliche e una spesa annua cumulata pari a 700 mln di euro per gli interventi realizzati da parte dei soggetti privati.
Trascorsi 60 giorni dal raggiungimento di tali impegni di spesa, non saranno accettate nuove domande di accesso all'incentivo.

E’ prevista una procedura di prenotazione per gli interventi realizzati da Amministrazioni pubbliche a cui è riservato un contingente di spesa annua cumulata non superiore a 100 milioni di euro (pari al 50% dei 200 mln riservati alle amministrazioni pubbliche).

Le misure di incentivazione sono sottoposte ad aggiornamento periodico come previsto dal D.Lgs. 28/11.

Soggetti ammessi

Il meccanismo di incentivazione è rivolto a due tipologie di soggetti:
  • Amministrazioni pubbliche;
  • Soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.
Ai fini dell’accesso al meccanismo, il soggetto beneficiario dell’incentivo si definisce "Soggetto Responsabile": è il soggetto che ha sostenuto le spese per la realizzazione degli interventi. Il soggetto responsabile può operare anche attraverso un soggetto delegato per la presentazione della richiesta d’incentivo (c.d. “scheda-domanda”) e per la gestione dei rapporti contrattuali con il GSE.

Interventi incentivabili 

Le Amministrazioni pubbliche possono richiedere l’incentivo per entrambe le categorie di interventi (categoria A e categoria B). 
soggetti privati possono accedere agli incentivi solo per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza (categoria B).
Gli interventi accedono agli incentivi del Conto Termico limitatamente alla quota eccedente quella necessaria per il rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione rilevante, previsti dal D.Lgs. 28/11 e necessari per il rilascio del titolo edilizio.

Come accedere agli incentivi

Come stabilito dal D.lgs. 28/11, l'incentivo è erogato dal GSE. A tal fine, il GSE predisporrà un portale Internetdedicato, attraverso il quale i soggetti interessati a richiedere l’incentivo potranno compilare e inviare la documentazione necessaria.
In particolare, per verificare il rispetto dei requisiti tecnici definiti dal decreto e per il calcolo dell’incentivo, al soggetto responsabile sarà richiesto di compilare una scheda-domanda contenente informazioni relative all'immobile oggetto dell’intervento e alle caratteristiche specifiche dell’intervento per cui è richiesto l’incentivo. 
Per informazioni sulle modalità di richiesta degli incentivi, in relazione al soggetto responsabile beneficiario, è possibile consultare la pagina web Come accedere agli incentivi.
Si specifica che per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompa di calore o generatori di calore a biomasse con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 kW e fino a 1 MW, il soggetto responsabile dovrà richiedere al GSE l’iscrizione ad appositi registri informatici.

Cumulabilità

L’incentivo può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, ad eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi di rotazione e dei contributi in conto interesse.
Limitatamente agli edifici pubblici ad uso pubblico, gli incentivi previsti dal DM 28/12/12 sono cumulabili con gli incentivi in conto capitale, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
Nei casi di interventi beneficiari di altri incentivi non statali cumulabili, l’incentivo è attribuibile nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente.

Fonte: www.gse.it
Rielaborazione: Ufficio Stampa S&Q





martedì 9 aprile 2013

GRID PARITY: DOVE, COME E QUANDO

COSA E' LA GRID PARITY

La Grid Parity (GP) è un insieme di condizioni economiche caratterizzate dalla coincidenza del costo del kWh fotovoltaico con il costo del kWh prodotto da fonti convenzionali per tutte le categorie di utenti e per tutte le fasce orarie.
La Grid Parity (GP) dipende pertanto sia dal tipo di utente (che paga la bolletta) , sia dal sito dove viene collocato l’impianto fotovoltaico di produzione di energia elettrica . 

I primi a godere della GP saranno quelli che pagano bollette care e che si trovano i località ad alta radiazione solare.

GRID PARITY CON AUTOCONSUMO
La grid parity con autoconsumo in alcune situazioni c'è già, ma non è facile far incrociare domanda e offerta. Anche nella vendita diretta la competitività è a portata di mano, ma c'è l'incognita del confronto con le dinamiche del mercato elettrico. In entrambi i casi c'è poi il problema dell'accesso al credito.

Con la fine del quinto conto prevista per Maggio, si apre un mondo nuovo. 

Difficile prevedere come sarà, perché diversi elementi sono ancora non definiti. Quanto al reggersi sulle proprie gambe, noi distinguiamo tra grid parity, raggiunta a monte della rete, quando installare un impianto conviene rispetto ad acquistare tutta l'energia dalla rete, e market parity, raggiunta quando il FV sarà competitivo sul mercato elettrico confrontandosi con le altre fonti. Siamo vicini alla grid parity, mentre la market parity è un po' più lontana.

GRID PARITY: DOVE?
Ovviamente le zone dove si raggiungerà prima saranno quelle assolate, ma la chiave sarà individuare il consumatore che può trarre più vantaggio dal fotovoltaico, dunque coloro possano autoconsumare il più possibile. A questo punto bisognerebbe distinguere se parliamo di autoconsumo in loco, oppure di modelli che potrebbero allargare la platea, come i sistemi efficienti di utenza (SEU, ndr). Qui però incombe un rischio regolatorio. La risoluzione del nodo SEU e reti private è una determinante; occorrerà attendere sviluppi regolativi che però per ora non si vedono. Siamo ancora in un limbo. Oltre che essere un tema regolatorio questo è un tema di politica energetica: con queste norme si decide del tipo di sistema energetico che si vuole.

INCROCIO TRA DOMANDA E OFFERTA
Costo di generazione da fotovoltaico e sua differenza con l'energia acquistata, gravata da oneri di sistema, in teoria permetterebbero già di fare impianti in grid parity in alcune situazioni. Anche perché l'aspettativa è che gli oneri di sistema aumentino e dunque l'energia dalla rete costi sempre di più. Il problema è incrociare domanda e offerta: trovare i consumatori giusti. Bisogna far conoscere i vantaggi potenziali e creare piattaforme che mettano in contatto i potenziali clienti tra loro e con gli operatori. Ad esempio, già adesso esistono consorzi che acquisterebbero energia verde, ma sono ostacolati dalla lontananza dagli impianti. In linea generale il consumatore ideale deve essere disponibile a ragionare su quella che è una sorta di assicurazione sul costo dell'energia e deve avere in programma di consumare una quota rilevante dell'energia prodotta per un periodo ragionevolmente lungo, sui 10 anni. Almeno in questa fase, in cui il mercato degli accumuli non è ancora maturo, occorre cercare attività, commerciali o industriali, con profili di consumo il più aderenti possibile alla produzione del FV. Alla difficoltà nel trovare i consumatori ideali poi si deve aggiungere quella nell'accesso al credito, viste le circostanze economiche attuali cui si somma il fatto che le banche ancora non hanno familiarità con questi nuovi modelli di investimento.

MARKET PARITY
Si stanno già affacciando sul mercato italiano operatori interessati a realizzare impianti in market parity. Alcuni soggetti probabilmente sono già in grado di ottenere efficienze, in quanto a costi, tali da permettere di pensarci. In questo caso però bisogna confrontarsi non solo con il costo di generazione ma anche con le dinamiche del mercato elettrico: la convenienza dipende dalle aspettative sui prezzi di mercato dell'elettricità. E il fotovoltaico non può confrontarsi con i prezzi medi: si deve invece ragionare in termini di ricavi medi, ossia sulla parte di domanda che il FV riesce ad intercettare con la sua curva di produzione. Anche in market parity è dunque cruciale individuare una controparte, ossia: il mercato deve avere certe caratteristiche in termini di domanda. E' un modello ancora da esplorare. Gli istituti di credito non sanno ancora quantificare bene il rischio di un investimento del genere: da un rischio normativo che si aveva con il FV incentivato si passa ad un rischio di mercato, per gestire il quale bisogna essere bravi a leggere i segnali di domanda e offerta. Detto questo, sappiamo che c'è chi sta già pensando concretamente a fare impianti in market parity: appena i primi partiranno, indicando la strada, assisteremo ad uno sviluppo crescente di questo tipo di installazioni.

IL FUTURO 

La previsione è difficile, dato che, come abbiamo visto ci sono ancora molti elementi non definiti. Oltre all'incertezza normativa, che impedisce lo sviluppo di modelli di business come i SEU, molto dipenderà dalla domanda: ad esempio va detto che le regioni meridionali, dove la grid parity è più a portata di mano, sono anche quelle che stanno soffrendo di più economicamente. Centrale per lo sviluppo del settore è poi un cambio di mentalità degli operatori, al fine di adattarsi alla nuova realtà. Infine c'è il tema delle difficoltà di finanziamento e bancabilità delle iniziative in market o grid parity: ritengo sia un punto critico da risolvere, altrimenti l'intero sviluppo della grid parity rischia di essere compromesso. Detto questo, se in linea di massima considero verosimile quanto indicato nella Strategia Energetica Nazionale, ossia che avremo un mercato da circa 1 GW l'anno, credo che almeno per il primo anno rimarremo sotto a questo valore, per poi tornare a crescere negli anni successivi.

Fonte: QualeEnergia
Rielaborazione Testuale: S&Q Spa

GLI UTENTI SCELGONO IL LOGO DI ENFORMA, IL PORTALE SULLE RINNOVABILI

Per prima cosa vogliamo ringraziare tutti i nostri followers, che ci hanno subissato di voti per quanto riguarda il concorso per la scelta del logo del portale ENFORMA.
Alla fine il logo che è risultato vincitore è il seguente:
Il logo è stato scelto da quasi il 60% dei votanti, mentre gli altri 2 loghi proposti si sono divisi il restante 40 % dei voti.

Ora l'ufficio marketing di S&Q insieme alla webagency My web  stanno lavorando alla realizzazione grafica del portale.

Vi ricordiamo che EnForma è un portale dedicato alla formazione on line per quanto riguarda le Energie Rinnovabili!

Il corso è Finanziato da FONDO PROFESSIONI ed è rivolto ad un numero massimo di 15 persone.
 Per accedere gratuitamente al corso gli allievi dovranno essere in possesso di busta paga e aderire a Fondo Professioni ( si specifica che l'adesione non comporta alcun onere economico e si può sospendere una volta conclusa l'attività didattica).


L’iter didattico sarà articolato in 6 moduli e sarà erogato in modalità E Learning attraverso l'utilizzo di una piattaforma informatica utilizzata ad hoc. 

Le tematiche riguarderanno le energie rinnovabili. Ogni modulo si svilupperà attraverso video-lezioni, slides, testi di approfondimento, forum.

Ogni discente, attraverso il proprio account, dovrà accedere al portale per almeno 4 ore a settimana per un periodo di due mesi e alla fine di ciascun modulo dovrà compilare test/questionari di verifica dell’apprendimento, messi a disposizione sul portale, e una volta superati potrà accedere ai moduli successivi.

Per maggiori informazioni sul corso scrivete a info@sqingegneria.com oppure m.orecchioni@sqingegneria.com

venerdì 5 aprile 2013

SCEGLI IL LOGO DEL PORTALE ENFORMA: PORTALE ELEARNING DEDICATO ALLE RINNOVABILI


Nell'ambito dello sviluppo grafico del Progetto Formativo Enforma, l'ufficio Marketing di S&Q Spa, vi dà la possibilità di scegliere quale sarà il logo del Portale.

Sarete voi utenti, grazie ai voti ricevuti tramite Linkedin, Twitter, facebook ed il Blog a scegliere il logo e quindi la veste grafica del Portale.

Di seguito troverete le tre proposte grafiche, similari tra loro che vi chiediamo di scegliere!





Ora tocca a voi esprimere un giudizio e scegliere il logo del nostro portale!!

Vi ricordiamo che EnForma è un portale dedicato alla formazione on line per quanto riguarda le Energie Rinnovabili!

Il corso è Finanziato da FONDO PROFESSIONI ed è rivolto ad un numero massimo di 15 persone.
 Per accedere gratuitamente al corso gli allievi dovranno essere in possesso di busta paga e aderire a Fondo Professioni ( si specifica che l'adesione non comporta alcun onere economico e si può sospendere una volta conclusa l'attività didattica).


L’iter didattico sarà articolato in 6 moduli e sarà erogato in modalità E Learning attraverso l'utilizzo di una piattaforma informatica utilizzata ad hoc. 

Le tematiche riguarderanno le energie rinnovabili. Ogni modulo si svilupperà attraverso video-lezioni, slides, testi di approfondimento, forum.

Ogni discente, attraverso il proprio account, dovrà accedere al portale per almeno 4 ore a settimana per un periodo di due mesi e alla fine di ciascun modulo dovrà compilare test/questionari di verifica dell’apprendimento, messi a disposizione sul portale, e una volta superati potrà accedere ai moduli successivi.

Per maggiori informazioni sul corso scrivete a info@sqingegneria.com oppure m.orecchioni@sqingegneria.com

Ufficio Marketing S&Q Spa

martedì 18 settembre 2012

IL QUINTO CONTO ENERGIA: UN PICCOLO RIASSUNTO



Il DM 5 luglio 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10 luglio 2012, cosiddetto Quinto Conto Energia, ridefinisce le modalità di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica.
 Le modalità di incentivazione previste dal Quinto Conto Energia si applicano a partire dal 27 agosto 2012, ovvero decorsi 45 giorni solari dalla data di pubblicazione della deliberazione con cui l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ha determinato, su indicazione del GSE, il raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi pari a 6 miliardi di euro (Deliberazione AEEG 12 luglio 2012, 292/2012/r/efr).
 Il Quinto Conto Energia cessa di applicarsi decorsi 30 giorni solari dalla data in cui si raggiungerà un costo indicativo cumulato degli incentivi di 6,7 miliardi di euro l’anno (comprensivo dei costi impegnati dagli impianti iscritti in posizione utile nei Registri), che sarà comunicata dall’AEEG - sulla base degli elementi forniti dal GSE attraverso il proprio Contatore fotovoltaico - con un’apposita deliberazione.

Il Quarto Conto energia continua ad applicarsi:
  • ai “piccoli impianti” fotovoltaici, agli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e agli impianti a concentrazione che entrano in esercizio prima del 27 agosto 2012
  • ai “grandi impianti” iscritti in posizione utile nei Registri e che producono la certificazione di fine lavori entro 7 mesi (o 9 mesi per impianti di potenza superiore a 1 MW) dalla pubblicazione della relativa graduatoria
  • agli impianti realizzati sugli edifici pubblici e su aree delle Amministrazioni Pubbliche, che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012.

Le tariffe incentivanti del Quinto Conto Energia sono riconosciute alle seguenti tipologie tecnologiche: 
  • impianti fotovoltaici, suddivisi per tipologie installative (art.7 DM 5 luglio 2012);
  • impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (art.8);
  • impianti fotovoltaici a concentrazione (art.9);
Gli interventi ammessi per richiedere le tariffe incentivanti sono quelli di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento, così come definiti dal Decreto.
Per beneficiare delle tariffe incentivanti è necessario che gli impianti fotovoltaici rispettino i requisiti descritti negli articoli 7, 8 e 9 del DM 05/07/12 e specificati nelle Regole Applicative

Meccanismi di Incentivazione

Il Quinto Conto energia prevede due distinti meccanismi di accesso agli incentivi, a seconda della tipologia d’installazione e della potenza nominale dell’impianto:

Accesso diretto

Le seguenti categorie di impianti accedono direttamente alle tariffe incentivanti (“accesso diretto”), inviando al GSE la richiesta di ammissione agli incentivi :
  • impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;
  • impianti fotovoltaici di potenza non superiore a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;
  • impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (BIPV) fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
  • impianti fotovoltaici a concentrazione (CPV) fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
  • impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazioni Pubbliche mediante svolgimento di procedure di pubblica evidenza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
  • impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW, che richiedono una tariffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pari impianti iscritti al Registro.

Il registro
Tutti gli impianti che non ricadono tra le categorie sopra elencate, possono accedere agli incentivi previa iscrizione in posizione utile in appositi Registri informatici, tenuti dal GSE, (“accesso tramite Registro”), ciascuno dei quali caratterizzato da un proprio limite di costo, individuato dal Decreto.
Il bando relativo al primo Registro è pubblicato dal GSE entro 20 giorni dalla data di pubblicazione delle Regole Applicative e prevede la presentazione delle domande di iscrizione entro e non oltre i successivi 30 giorni naturali e consecutivi.

Per i Registri successivi, i bandi sono pubblicati dal GSE ogni sei mesi a partire dalla data di chiusura del primo Registro e prevedono la presentazione delle domande di iscrizione entro i successivi 60 giorni.

Il soggetto Responsabile 

Il Soggetto Responsabile degli impianti che accedono direttamente agli incentivi e degli impianti ammessi al Registro in posizione utile è tenuto a far pervenire al GSE, entro quindici giorni solari dalla data di entrata in esercizio dell’impianto – caricata dal gestore di rete su GAUDI’- la richiesta di concessione della tariffa incentivante, presentando una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà contenente le informazioni e la documentazione indicate nelle Regole Applicative per l’iscrizione ai Registri e per il riconoscimento delle tariffe incentivanti.

Prima di inviare la richiesta di accesso alle tariffe incentivanti l’utente deve registrarsi sul portale informatico del GSE (la registrazione va effettuata solo dai soggetti che non si sono mai registrati).



Le tariffe incentivanti previste dal Quinto Conto Energia sono alternative rispetto ai meccanismi dello scambio sul posto, del ritiro dedicato e della cessione dell’energia al mercato (per i soli impianti di potenza fino a 1 MW)


Pertanto i Soggetti Responsabili titolari di convenzione di ritiro dedicato o di scambio sul posto per impianti ammessi in graduatoria in posizione utile nei Registri previsti dal DM 5 luglio 2012 dovranno recedere dalla convenzione all’atto della richiesta delle tariffe incentivanti.


LE TARIFFE
Il Quinto Conto Energia remunera a differenza dei precedenti meccanismi di incentivazione, con una tariffa omnicomprensiva la quota di energia netta immessa in rete dall’impianto e, con una tariffa premio, la quota di energia netta consumata in sito.


In particolare, ferme restando le determinazioni dell’AEEG in materia di dispacciamento, il GSE con il Quinto Conto Energia eroga:

    1. per gli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW, la differenza, se positiva, fra la tariffa omnicomprensiva e il prezzo zonale orario. Nei casi in cui il prezzo zonale orario sia negativo, tale differenza non può essere superiore alla tariffa omnicomprensiva applicabile all’impianto in funzione della potenza, della tipologia e del semestre di riferimento. L’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW resta nella disponibilità del produttore. I prezzi zonali orari mensili possono essere consultati sul sito del GME.
  • sulla quota di produzione netta consumata in sito, è attribuita una tariffa premio.
Nel caso di un impianto con autoconsumo la tariffa spettante sarà, quindi, data dalla somma della tariffa omnicomprensiva sulla quota di produzione netta immessa in rete e della tariffa premio sulla quota di produzione netta consumata.

Agli impianti fotovoltaici con potenza nominale non superiore a 20 kW, interamente adibiti all’alimentazione di utenze in corrente continua, collegati alla rete elettrica ma che non immettono energia in rete, sarà invece riconosciuta solo una tariffa premio sull’energia netta consumata in sito.
Come stabilito dal DM 5 luglio 2012, i valori delle due tariffe (omnicomprensiva e premio), saranno progressivamente decrescenti per i semestri d’applicazione del Quinto Conto Energia, a partire dal 27 agosto 2012.
La tariffa spettante è quella vigente alla data di entrata in esercizio dell’impianto e, a partire da tale data, è riconosciuta per un periodo di 20 anni.
La tariffa incentivante rimane costante in moneta corrente per tutto il periodo dell’incentivazione,  considerato al netto di eventuali fermate disposte per problematiche connesse alla sicurezza della rete o ad eventi calamitosi, riconosciuti come tali dalle autorità competenti.
 Pertanto i Soggetti Responsabili titolari di convenzione di ritiro dedicato o di scambio sul posto per impianti ammessi in graduatoria in posizione utile nei Registri previsti dal DM 5 luglio 2012 dovranno recedere dalla convenzione all’atto della richiesta delle tariffe incentivanti.


Impianti sugli edifici
altri impianti fotovoltaici
Intervallo di potenza
[kW]​
Tariffa omnicomprensiva​
[​€/MWh]
​Tariffa premio sull'energia
consumata in sito
[​€/MWh]
Tariffa omnicomprensiva​
[​€/MWh]
​Tariffa premio sull'energia
consumata in sito
[​€/MWh]
​1 <= P <= 3
208
​126
​201
​119
3 < P <= 20​
196
​114
​189
107​
20 < P <= 200​
​175
93
168
86
​200 < P < 1000
​142
60
135
53
​1000 < P <= 5000
​126
44
​120
38
​P > 5000
​119
37
113
31
Tabella 1 – tariffe per gli impianti che entrano in esercizio nel primo semestre di applicazione del V Conto Energia








Impianti sugli edifici
altri impianti fotovoltaici
Intervallo di potenza
[kW]​
Tariffa omnicomprensiva​
[​€/MWh]
​Tariffa premio sull'energia
consumata in sito
[​€/MWh]
Tariffa omnicomprensiva​
[​€/MWh]
​Tariffa premio sull'energia
consumata in sito
[​€/MWh]
​1 <= P <= 3
182​
​100
​176
​94
3 < P <= 20​
171​
​89
​165
83​
20 < P <= 200​
​157
75​
151
69​
​200 < P < 1000
​130
48​
124
42​
​1000 < P <= 5000
​118
36​
​113
31​
​P > 5000
​112
30​
106​
24​

Tabella 2 – tariffe per gli impianti che entrano in esercizio nel secondo semestre di applicazione del V Conto Energia



Le tariffe omnicomprensive e le tariffe premio sull’energia consumata in sito sono incrementate, limitatamente agli impianti fotovoltaici e agli impianti integrati con caratteristiche innovative, dei seguenti premi tra loro cumulabili, quantificati in €/MWh (riportati nell’art.5, comma 2 lettera a) del Decreto):
  1. per gli impianti con componenti principali realizzati unicamente all’interno di un Paese che risulti membro dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia)
  2. per gli impianti realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto
Le modalità per la richiesta e il riconoscimento dei premi sono specificate nelle Regole Applicative per l’iscrizione ai Registri e per l’accesso alle tariffe incentivanti

 I soggetti responsabili che richiedono le tariffe incentivanti previste dal DM 05/07/12 sono tenuti a corrispondere al GSE un contributo per le spese di istruttoria (come stabilito dall’art.10 del Decreto) pari a 3 € per ogni kW di potenza nominale dell’impianto per impianti fino a 20 kW e 2 € per ogni kW di potenza eccedente i 20 kW.

Il contributo per le spese di istruttoria è dovuto all’atto della richiesta delle tariffe incentivanti per gli impianti che accedono direttamente ai meccanismi di incentivazione o all’atto della richiesta di iscrizione al Registro per gli impianti che non ricadono tra quelli definiti dall’art.3, comma 1 del DM 5 luglio 2012.


La copia digitale del documento che attesta l’avvenuto pagamento – con l’indicazione del codice identificativo GSE relativo all’impianto - dovrà essere trasmessa al GSE dal Soggetto Responsabile, caricandola sul portale informatico.



Impianti realizzati sugli edifici e sulle aree della Pubblica Amministrazione

Le amministrazioni Pubbliche possono realizzare impianti senza iscrizione al registro, mediante svolgimento di procedure di pubblica evidenza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
Non sono soggetti all’obbligo di iscrizione al Registro e accedono direttamente alle tariffe incentivanti previste dal DM 5 maggio 2011 gli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche, di cui all’art. 1 comma 2 del D.lgs. 165/01, a condizione che:
  • l’edificio o l’area ove sono ubicati gli impianti siano di proprietà delle pubbliche amministrazioni già alla data di entrata in esercizio dell’impianto e per tutta la durata del periodo di incentivazione;
  • gli impianti entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2012.”
Potete scaricare le regole applicative al seguente indirizzo:
http://www.gse.it/it/Conto%20Energia/GSE_Documenti/Fotovoltaico/03%20Documenti/REGOLE%20APPLICATIVE_CE%205_07082012.pdf

oppure visita il sito:
http://www.sqingegneria.com/it/notizie/conto-energia-2011.html