L'85,3% delle acque balneabili costiere in Italia rispetta i criteri obbligatori sulla qualità dell'acqua e il 77,2% anche i parametri più rigidi, un valore che risulta al di sotto della media Ue. L'1,2% dei siti italiani riportati invece non sono in regola.
E' questo il quadro fornito dall'ultimo rapporto dell'agenzia europea dell'Ambiente.
Per quanto riguarda le acque interne, il 72,7% sono in linea con i criteri minimi e il 58,4% con quelli più rigorosi. Solo lo 0,8% del totale è stato vietato alla balneazione.
La maggior parte dei siti costieri in cui fare il bagno nell'Ue si trovano comunque nel Mediterraneo, con circa i due terzi di tutte le aree riportate nella relazione dell'agenzia Ue.
Quasi la metà si collocano nel Mediterraneo occidentale, che va dalla Spagna all'Italia, seguite da quelle dell'Adriatico.
Nel Mare Nostrum il 92,3% delle aree balneabili costiere sono risultate in linea con i requisiti minimi di qualità dell'acqua e quelle più pulite rispetto alla media sono quelle del Mediterraneo occidentale e del mare greco e cipriota.
Fra gli elementi valutati dalle analisi delle aree balneabili, i dati sull'inquinamento potenzialmente dannoso per la salute umana, ma anche la potenziale proliferazione di organismi, come cianobatteri e macroalghe.
Uff.Stampa Sistemi&Qualità Spa
E' questo il quadro fornito dall'ultimo rapporto dell'agenzia europea dell'Ambiente.
Per quanto riguarda le acque interne, il 72,7% sono in linea con i criteri minimi e il 58,4% con quelli più rigorosi. Solo lo 0,8% del totale è stato vietato alla balneazione.
La maggior parte dei siti costieri in cui fare il bagno nell'Ue si trovano comunque nel Mediterraneo, con circa i due terzi di tutte le aree riportate nella relazione dell'agenzia Ue.
Quasi la metà si collocano nel Mediterraneo occidentale, che va dalla Spagna all'Italia, seguite da quelle dell'Adriatico.
Nel Mare Nostrum il 92,3% delle aree balneabili costiere sono risultate in linea con i requisiti minimi di qualità dell'acqua e quelle più pulite rispetto alla media sono quelle del Mediterraneo occidentale e del mare greco e cipriota.
Fra gli elementi valutati dalle analisi delle aree balneabili, i dati sull'inquinamento potenzialmente dannoso per la salute umana, ma anche la potenziale proliferazione di organismi, come cianobatteri e macroalghe.
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